Richiesto da Califfo96
Pubblicato 11 luglio 2017
Ultima interpretazione 18 marzo 2018
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La canzone fu presentata per la prima volta nel 1972 al XXII festival di Sanremo e arrivò ottava.
Fu una delusione perchè su Dalla agiva allora la pressione di 4 marzo ’43, dell’anno precedente, e che lo vedeva un possibile candidato alla vittoria. Piazza grande fu scritta da Gianfranco Baldazzi, Sergio Bardotti, Rosalino Cellamare e Lucio Dalla (quest’ultimo scrisse la musica). Piazza Grande si trova a Bologna e il testo racconta la scelta di un clochard, le sue forze e le sue debolezze.
Secondo me il significato più interessante e innovativo di questo testo va ricondotto al parallelismo che Dalla istituisce tra un barbone e una persona che conduce invece una vita normale, mostrando come certi bisogni accomunano tutti gli esseri umani, indipendentemente dalle decisione e prospettive di vita.
Sebbene infatti il clochard di cui canta Dalla avrebbe anch’esso bisogno di carezze, di tenerezza, di un amore, un dio o una famiglia, egli non sarebbe disposto a sacrificare il proprio stile di vita, la propria libertà per tutto ciò. Molto poetica in questo senso la metafora che vorrebbe forse in qualche modo descrive chiunque per un sogno di libertà, qualsiasi esso sia, intraprende cammini inconsueti. E le difficoltà poco pesano paragonate al senso di libertà del non avere un padrone, come afferma in chiusura di un testo che in generale secondo me emerge come un fortissimo inno alle proprie scelte individuali e alla loro autonomia (“a modo mio quel che sono l'ho voluto io”).
La canzone comparve nel 2001 tra i documenti per l'elaborazione del tema dell’esame maturità nell'ambito artistico-letterario, il cui titolo era “La piazza luogo dell'incontro e della memoria”.
In tale occasione fu allegato un estratto dal testo di “Piazza grande” e a tal proposito Dalla dichiarò:
"Questa cosa mi riporta a scuola e mi fa piacere anche per tutte le fatiche ho fatto sui banchi. E' una soddisfazione sociale più che artistica, perché è la dimostrazione inconfutabile che 'Piazza Grande' è arrivata alla gente. Ed io faccio musica per questo".
(fonte: http://www.rockol.it/news-33696/musica-alla-maturita-br-parla-sergio-bardotti-autore-piazza-grande)
Per una ricerca intorno alle figure retoriche di questa canzone si veda: http://polisemantica.blogspot.it/2013/02/analisi-di-piazza-grande-di-lucio-dalla.html
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Questa canzone è del 1972 . Era l'anno in cui, guardando ora storicamente indietro, si era conquistata da poco la possibilità di sentirsi liberi.
Perciò la canzone, oltre all'amore per una citta' dove sia per tradizione sociale, sia per forte presenza studentesca la liberta' era di casa,, rappresenta un inno alla liberta' di essere diversi, non nella norma, senza per questo dover rinunciare ad ogni posssibilita' di vita.
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