Richiesto da Anonimo
Pubblicato 06 gennaio 2013
Ultima interpretazione 23 novembre 2014
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Il testo parla, a mio parere, di un matrimonio in un differente stile rispetto a quello comunemente accettato; trattasi infatti di un matrimonio tra due persone che avevano un figlio prima di sposarsi. Questo lo si può capire dal fatto che il narratore della canzone è il figlio stesso che ha assistito al matrimonio e riporta la cronaca ( squisita interpretazione di De Andrè ) . Il periodo storico si può inquadrare, sempre a mio parere, da circa metà dell'ottocento fino al 1950 - 60. Il mio parere sulla datazione scaturisce dalla mentalità differente e più rigida presente in quell'epoca, ed è così vasto e poco preciso considerando le piccole realtà cittadine, ossia i piccoli paesini, presenti in italia.
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Per Carlo Car: Il testo non è di De André, è di Georges Brassens. Nasce da una strofa di un lungo poema in versi, "Les amoreux qui écrivent sur l'eau".
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Non c'è nulla che possa impedire agli uomini di fare le cose che si sono prefissate, nemmeno un Dio contrario. La volontà dell'uomo se corroborata dal volerlo ad ogni costo, prima o poi riuscira' nel suo intento, senza nulla togliere a Dio.
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Il testo pur essendo di De Andrè in questo caso è molto chiaro e semplice.
Parla del matrimonio dei genitori dell'autore della canzone.
Un matrimonio strano e diverso dai matrimoni più classici.
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Matrimoni per amore, matrimoni per forza
ne ho visti di ogni tipo, di gente d'ogni sorta
di poveri straccioni e di grandi signori
di pretesi notai e di falsi professori
ma pure se vivrò fino alla fine del tempo
io sempre serberò il ricordo contento
delle povere nozze di mio padre e mia madre
decisi a regolare il loro amore sull'altare.
Fu su un carro da buoi se si vuole essere franchi
tirato dagli amici e spinto dai parenti
che andarono a sposarsi dopo un fidanzamento
durato tanti anni da chiamarsi ormai d'argento.
Cerimonia originale, strano tipo di festa,
la folla ci guardava gli occhi fuori dalla testa
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