Giudizi Universali, significato
di Samuele Bersani
- Richiesto da Qualcuno
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"Parla di chi non riesce a sbloccarsi perché, vivendo tutto in modo troppo concettuale, non riesce ad apprezzare ciò che ha. È una canzone sulla mancanza di leggerezza.Questa canzone ci suggerisce,insomma, di lasciarci vivere senza essere "troppo celebrali" e di dare libero sfogo alla fantasia, anche quella più destabilizzante e nociva”…(”Troppo celebrale per capire che si può star bene senza calpestare il cuore,ci si passa sopra almeno 2 o 3 volte i piedi come sulle aiuole!….)"

Si scrive "CEREBRALE" e non "CELEBRALE"!!!!
"Piccolissimo particolare ti ho perduto senza cattiveria"..."leggera leggera si bagna la fiamma rimane la cera.... " Questa è una descrizione a dir poco meravigliosa di quando un amore giunge al termine per stanchezza, disillusione o sfiducia. Senza rancore ma con tanta voglia di tornare ad essere " liberi come eravamo ieri...."
ma che cazzo state a dì!
Significato più votato
da qui: http://www.amoreinteoria.com/samuele-bersani-giudizi-universali/
Secondo me parte dall’anilisi dei rapporti sentimentali che rimangono vincolati alla zavorra dei “giudizi universali”,a questa voglia di spiegare tutto con la ragione vivisezionando la relazione e perdendo il “sogno” e la libertà di viverlo con la dignità della fiducia reciproca…
..”Potrei ma non voglio fidarmi di te io non ti conosco e in fondo non c’è”…
Non ci si fida più degli altri perchè non ci si fida più di se stessi, e così si logorano i rapporti perdendosi nella crimagliera di futili discorsi, parole vacue perchè inascoltate…comereplicanti in attesa che si spenga la fiamma…
In parole povere:lui si è scassato di lei che sta sempre a giudicare tutto e parla, parla senza dire niente…senza comunicargli nulla perchè qualcosa s’è rotto nel loro filo relazionare..
la storia parla infatti della disillusione di un uomo innamorato nei confronti della donna che ama, incapace di accontentarsi della semplice bellezza della vita (“Troppo cerebrale per capire che si può star bene senza complicare il pane”) e che sente sempre il bisogno di complicare le cose semplici, come se la bontà di una fetta di pane avesse per forza bisogno di qualcosa spalmato sopra. Nella metafora, la semplicità della vita, dei gesti e dell’amore non basterebbe, ma subentrerebbe il bisogno di verbalizzare sempre, di parlare, di coprire le azioni con una interpretazione fatta di parole che però sono spesso vuote, addirittura doppiate – e quindi non sono più quelle originali, vere, ma ne sono una copia stravolta, rivista, falsa (“ci si spalma sopra un bel giretto di parole vuote ma doppiate”)
e continua qui e qui http://www.bad-boy.it/2012/10/samuele-bersani-giudizi-universali-video-e-testo-e-spiegazione/