Richiesto da Anonimo
Pubblicato 04 gennaio 2013
Ultima interpretazione 06 luglio 2023
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De André dichiarò di averla scritta al ritorno dal funerale di Luigi Tenco amico cantautore di De André morto suicida nel gennaio 1967.
Il testo è ispirato ad una poesia di Francis Jammes, un poeta francese dei primi del novecento, Prière pour aller au paradis avec les ânes.
fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Preghiera_in_gennaio/Si_chiamava_Ges%C3%B9
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L'ho dedicata a Tenco. Scritta, o meglio pensata nel ritorno da Sanremo dove c'eravamo precipitati io, la mia ex moglie Enrica Rignon e la Anna Paoli. Dopo aver visto Luigi disteso in quell'obitorio (fuori Sanremo peraltro, perché non ce l'avevano voluto) tornando poi a Genova in attesa del funerale che si sarebbe svolto due giorni dopo a Cassine, mi pare, m'era venuta questa composizione. Sai, ad un certo punto non sai cosa fare per una persona che è morta, ti sembra quindi quasi di gratificarla andando al suo funerale, scrivendo - se sei capace di scrivere e se ne hai l'idea - qualcosa che lo gratifichi, che lo ricordi... forse è una forma... ma d'altra parte è umano, credo... non l'ho di certo scritta apposta perché la gente pensasse che io avevo scritto apposta una canzone per Luigi, tant'è vero che non c'era scritto assolutamente da nessuna parte che l'avevo composta per lui.
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Credo che sia la più bella preghiera scritta da un laico e credo proprio che il dio di misericordia l'abbia amata molto. Grande Faber.
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Fabrizio era dichiaratamente Ateo ma molto più cattolico di quei tanti che si vestono bene la domenica per andare in chiesta a fare bella figura e a dirsi fedeli praticanti.
Nelle sue canzoni spesso parla di dio, sa molte più cose lui sulla religione e la bibbia di tanti cattolici praticanti.
Questa canzone è un inno dolce e disperato.
Un pensiero per il suo caro amico Tenco, un pensiero rivolto a dio, parla del paradiso, chiede di accoglierlo.
la chiesa non ammette il suicidio ma de andre dice " l'inferno esiste solo per chi ne ha paura"
Dice inoltre che dio bacerà le persone che non hanno saputo vivere, le persone che all'odio e all'ignoranza han preferito la morte e le accoglierà nel suo bel paradiso a dispetto di quei benpensanti che non approverebbero mai questa cosa.
"Ascolta la sua voce che ormai canta nel vento, Dio di misericordia vedrai sarai contento" è una celata richiesta a dio di accogliere Tenco in paradiso, lui che ormai morto canta nel vento.
E una canzone che sprigiona amore, triste si , del resto parla di morte, ma di una tristezza colma, stracolma di amore.
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Secondo me, vi è una confusione totale, un abbandonarsi al vezzo di frasi difficili, per apparire poeta. Ha trasformato un dolore privato in una conceria di frasi ad effetto. Difficile da capire anche dopo aver letto il testo più volte. Meglio Ungaretti.
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Il significato è che de andrè è stato un grande in tutto. Ha precorso sempre i tempi, come pochi.
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De André scrisse questa poesia e la dedicò ad un suo grande amico: Luigi Tenco (morto suicida nel 1967 a soli 29 anni) le cause sono ancora ignote...pare che Tenco si sia suicidato a causa della bocciatura di CIAO AMORE CIAO (una canzone che scrisse Tenco....). E' una sorte di preghiera dove De André si rivolge a Dio dicendogli di avere pietà per il suo amico morto suicida e di farlo andare direttamente in paradiso.
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Mi piace tutto perciò preferisco ricordare l'omelia che il vescovo amico di Fabrizio gli dedicò in una chiesa stracolma di fedeli e non che ricordava lo strano e speciale rapporto vche aveva con il buon Dio.
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Più che una canzone una poesia per un amico. Concordo con chi definisce De André un laico molto più religioso di molti credenti che ostentano la loro fede, che però in quanto ostentata non è sincera, ma ipocrita. Fabrizio fu coerente con le sue idee perdonò anche quelli che sequestrandolo avevano fatto del male a lui e Dori Ghezzi. Al contrario di molti ipocriti buonisti attuali che invocano il perdono quando viene fatto del male agli altri, ma quando qualcuno gli torce solo un capello invocano la condanna più severa. 29.01.2017
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oltre al valore intrinseco della canzone ha un altissimo valore personale.Tenco,De Andrè e Genova:cosa vuoi di più
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Lascia che sia fiorito
Signore, il suo sentiero
quando a te la sua anima
e al mondo la sua pelle
dovrà riconsegnare
quando verrà al tuo cielo
là dove in pieno giorno
risplendono le stelle.
Quando attraverserà
l'ultimo vecchio ponte
ai suicidi dirà
baciandoli alla fronte
venite in Paradiso
là dove vado anch'io
perché non c'è l'inferno
nel mondo del buon Dio.
Fate che giunga a Voi
con le sue ossa stanche
seguito da migliaia
di quelle facce bianche
fate che a voi ritorni
fra i morti per oltraggio
che al cielo ed alla terra
mostrarono il coraggio.
Signori benpensanti
spero non vi dispiaccia
se in cielo, in mezzo ai Santi
Dio, fra le sue braccia
soffocherà il singhiozzo
di quelle labbra smorte
che all'odio e all'ignoranza
preferirono la morte.
Dio di misericordia
il tuo bel Paradiso
lo hai fatto soprattutto
per chi non ha sorriso
per quelli che han vissuto
con la coscienza pura
l'inferno esiste solo
per chi ne ha paura.
Meglio di lui nessuno
mai ti potrà indicare
gli errori di noi tutti
che puoi e vuoi salvare.
Ascolta la sua voce
che ormai canta nel vento
Dio di misericordia
vedrai, sarai contento.
Dio di misericordia
vedrai, sarai contento.
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