Video per il significato della canzone Cara di Lucio Dalla

Richiesto da Anonimo

Pubblicato 23 ottobre 2013

Ultima interpretazione 01 luglio 2024

Interventi 21 · Visualizzazioni 290 · Annotazioni 0

Alessandro Descovi che muove le mani

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Significato più votato

La canzone s'intitolava originariamente "dialettica dell'immaginario"... Pensando a questo titolo risulta più facile comprenderne il significato. Esistono tanti pensieri confusi nella mente di un uomo, il quale dapprima scherza con una ragazza molto più giovane facendo valere il fascino della propria età e con intenzioni non troppo edificanti (..."volevo prenderti per mano e cascare dentro a un letto") poi capisce che potrebbe rimanere coinvolto ("debbo stare attento a non cadere nel vino o finir dentro ai tuoi occhi se mi vieni più vicino) ed inizia ad esserlo ("che pena, che nostalgia non guardarti negli occhi e dirti un'altra bugia"), infine rimane imbrigliato nella sua stessa rete, mentre la giovane ragazza vola spensierata come una farfalla o mangia il gelato mentre lui "sta morendo". Dopo uno slancio d'orgoglio nel quale afferma di non aver approfittato del proprio ascendente quando avrebbe potuto ("ricorda che a quel muro t'avrei potuta inchiodare se non fossi uscito fuori per provare anch'io a volare"), teneramente afferma di non poter fermare le lacrime ridendo e si commisera "raccontandosi" di aver avuto da subito intenzioni serie ("per uno come me, poveretto, che voleva prenderti per mano...e volare sopra un tetto", mentre nella strofa precedente voleva solo cascare dentro a un letto). Quindi paragona tutto ad un sogno, probabilmente lo ha davvero vissuto così travolto dagli eventi, e mette a riposo la sua anima. La mia interpretazione è questa, anche se magari è completamente sbagliata

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So benissimo di cosa parla la canzone: e anch'io ci stavo cascando nel vino inciampando nella sua giovinezza.
L'ho incontrata per caso in una vacanza ed è stato subito il sentimento più violento mai provato.
Era bellissima, con tanti capelli biondi, la pelle di latte, la gioia di vivere negli occhi azzurri e profondi, sembrava la dea della felicità, impossibile non innamorarsene.
Spensierata e assetata di vita, quel giorno non ho resistito e l'ho presa per mano e siamo volati insieme, sopra i tetti della terra, abbiamo volato mano nella mano su montagne e ghiacciai, rotolando fra prati e fiori, tornati a valle.
Nel giorno più denso di emozioni che mai si potesse immaginare, abbiamo provato insieme le sensazioni più intense, forti ed appaganti, senza nessun altro desiderio se non di correre insieme felici, per sentieri, viottoli e strade, liberi da tutto, dai nostri corpi, dai nostri desideri, da noi stessi.
Quando ci siamo accorti di essere affamati, seduti insieme, non c'è stato bisogno di spostare la bottiglia per capire: avevamo capito tutto già dall'inizio e ci siamo saziati più di sguardi che d’altro; anch’io stavo morendo e lei mangiava il gelato, ma lei lo aveva capito e sapeva che stavo morendo nei suoi occhi. La sua deliziosa risata argentina era la sua corazza.
La sera, ebbri di gioia e di vita, quando avrei potuto inchiodarla a quel muro, e il desiderio era forte, bruciante e urgente, ho preferito provare a continuare a volare e l'ho riaccompagnata a casa.
Nemmeno un bacio, una carezza, nulla ci aveva unito, solo gli sguardi felici, e, tenendoci per mano, la voglia di vivere, di correre: incontro alla vita lei, fuggendo dalla vita io.
Del giorno più bello della mia vita mi resta solo il ricordo bruciante, vivissimo e doloroso, nel quale indugio languidamente, lasciando che la felice malinconia della tristezza di non averla voluta mia, mi consumi lentamente.
E da quel giorno non ci siamo più rivisti: non l’ho voluta più rivedere proprio per non cadere dentro a un letto.
Di lei spio furtivamente da un paio d’anni, quando voglio ancora soffrire dolcemente d’amore, qualche foto sul suo social: Dio com’è bella nei suoi vent’anni, gli occhi felici il sorriso dolce e infinito, e dalla tenerezza con cui lo abbraccia si capisce che si amano. Signore fa che siano felici e che lui la ami come io l’ho amata, rispettandola quel giorno, e come la amo ancora con la tristezza dei miei settant’anni.
Buonanotte anima mia, buonanotte ovunque tu sia.
La poesia, perché di questo si tratta, nella sua strofa finale, la più triste, è come se lasciasse trascendere un vago desiderio di suicidio, per l’amore impossibile? Per la disperazione? O per gli anni che sono cento … difficile da capire, anche spostando i capelli.
Ci ho pensato, ma preferisco soffrire continuando ad amare la cosa più bella che la vita mi ha regalato: un giorno, un solo giorno d’immensa felicità ed il cui ricordo mi accompagna rendendomi lieve la fatica di vivere i pochi anni che restano.
Buonanotte anima mia, buonanotte ovunque tu sia.
La più bella poesia mai scritta.

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Non sapevo ci fosse gente che discuteva sul significato di Cara. Cara sono io. Avevo tredici anni. Ho conosciuto Lucio a Montecatini nel 78, durante il suo tour con De Gregori. Avevo mille difficoltà e abbiamo passato la notte a parlare. Mi ha incoraggiata molto. Era una grande persona oltre che un grande artista. Ma voglio restare anonima. Oggi sono 4 anni che Lucio è morto! Mi manca! Ho provato per lui un grande amore che ancora mi accompagna

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Parla dell'amore che non ha tempo, che non ha confini di eta'. Parla di un'uomo che al termine della sua vita si accorge di essersi innamorato di una ragazza molto giovane. Quel sentimento che gli faceva sentire di volare ma si rendeva conto di non poterlo piu' fare.

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É una semplice lettera d' amore scritta da un innamorato senza pretese di grandezza,nel senso che riesce a mettere a nudo se stesso svelando tutto l' imbarazzo che determina la presenza e la vicinanza di quella piccola donna. Bellissima...fortunato chi é il destinatario di questa romantica e dolce dedica

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Per me è un uomo romantico quello che parla, il quale, pur ammettendo la sua età matura e l'esperienza, ha preferito farsi trascinare e forse anche deludere da una bella e giovane farfalla.
"E così sia" si rassegna alla realtà ma non è pentito.
Rivive un dolce ricordo.

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Una cosa è certa questa canzone assieme a quale allegria sono forse le due più alte poesie del 900 italiano. Solo un genio come Dalla poteva pensare una canzone che significa 17 cose diverse per 17 persone e tutte ugualmente toccate dalla cosa. Aggiungo una diciottesima interpretazione. Dalla fa un dipinto impressionista dell'amore, lanciando pennellate sconnesse ma che in realtà tagliano il quadro. La canzone parla dell'amore vero, di quello che si sogna e di quello che non ci si perdona. Dell'incomunicabilità tra uomo e donna, che può però essere superata da una empatia e una comunione profonda vera, dove le essenze ultime comunicano allo stadio ultimo dell'essere. Non e' necessariamente solo fisico, anzi è più propriamente spirituale. Dalla cattura l'essenza della trascendenza dell'amore in questa canzone. Un amore che plasma il cuore e la mente e rende imperdonabile e insuperabile ogni fine e ogni mancato inizio. Chi ha amato così sa di cosa parla questa canzone. 

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Ma che cazzo scrivete?
Ascoltate e sognate...

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Può essere semplicemente un uomo che, ormai vecchio, parla alla sua anima confrontandosi con lei.

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La canzone più bella del mondo, l'amore ingenuo e dolce che può crearsi in alcune circostanze in cui non possiamo volare liberi ... Magia

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@Raffaele ognuno di noi può trovare nell'interpretazione un qualcosa che lo riguarda. A differenza di "Futura" o "Anna e Marco" non ho trovato interviste di Dalla su questa canzone. Credo che Dalla si sia immedesimato in un uomo che non più ragazzo si innamora di una ragazza molto più giovane .."per i tuoi pochi anni e per i miei che sono cento non c'è niente da capire, basta sedersi ed ascoltare" Ma la ragazza in realtà è la metafora della sua giovinezza e della sua anima che fugge "Così come una farfalla ti sei alzata per scappare ma ricorda che a quel muro ti avrei potuta inchiodare se non fossi uscito fuori per provare anch'io a volare" ma poi Lucio si accorge che è impossibile segurila "Una notte madre che cercava di contare le sue stelle io li sotto ero uno sputo e ho detto "olè'" sono perduto" Alla fine Lucio si rassegna e si rasserena "Lontano si ferma un treno ma che bella mattina, il cielo e' sereno buonanotte, anima mia adesso spengo la luce e così sia" e finalmente riesce a dormire

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X me parla di se stesso. È un filo, un dialogo tra il Lucio maturo ed il Lucio giovane, magari con riferimenti ad una storia d amore platonica tra un uomo rmaturo ed una persona molton piu giovane, ma questo secondo me è solo un pretesto, una lunga metafora per descrivere l amore verso il suo Lucio giovane che è volato via.
Resta cmq una canzone di una sensibilità e delicatezza unica

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È l inno di amore di un padre verso una figlia appena nata e il percorso di vita che sarà inevitabile per entrambi..di chi si apre alla vita e di chi in qualche modo l ha in parte già vissuta ma che è pronto a darsi all amore lasciando anche che la farfalla faccia la sua strada adeguandosi a lei.

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Racconta la triste fine di Alfredino Rampi sprofondato in un pozzo nei primi anni 80 alla periferia di Roma.

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Parla di un uomo sulla sessantina, piuttosto solitario, un pò scorbutico, senza figli e con una famiglia che lo ha dimenticato, che vive del suo lavoro di orologiaio. Per una serie di circostanze fortunose (ed a lui non troppo gradite), un suo fedele cliente gli affidata per il breve periodo di qualche settimana, la custodia di una bambina di dieci anni, vivace e piena di vita. Tra i due si instaura un strano rapporto: prima di diffidenza, poi via via sempre più aperto; la piccola fa breccia nel cuore dell'orologiaio e quest'ultimo colpisce a sua volta la fantasia della bimba dalla folta chioma con storie e fiabe inventate al momento, che prendono spunto dal suo microcosmo fatto di minuscole ruote dentate e meccanismi miniaturizzati che fanno girare il tempo: come un pagliaccio, accompagna la bimba nei suoi racconti con gesti danzanti fino a voler cascare dentro ad un grande letto pieno di cuscini, come nei film. L'anziano apre il suo cuore alla gioia incontenibile della piccola, che ogni giorno va pennellando la sua vita di mille nuovi colori. Per un breve periodo della vita, l'uomo si illude di avere un essere da accudire, da amare, di avere la figlia che non ha mai avuto, di spezzare la catena della solitudine. La realtà però è diversa: questo strano rapporto è destinato a finire perché la bimba tornerà a casa, in un paese lontano. Arriva il giorno dell'addio, l'uomo accompagna la bimba in stazione, dove l'attende il padre. Lui se ne torna a casa, si corica e guarda le stelle di una notte madre. Ripensa ai giorni passati insieme ed alla favola del volo in stile Peter Pan, sopra i tetti della città... Pur ridendo, non riesce a fermare le lacrime, e la solitudine torna ad abbracciare la sua anima: adesso spegne nuovamente la luce, e così sia.

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Al di là del significato che chi ha scritto la canzone voleva attribuirgli, noi dobbiamo capire cosa questa canzone significa per ognuno di noi, a me ricorda un grande amore, finito, che ho avuto la fortuna di vivere. E' pura poesia il nostro Lucio.

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Una poesia intensa e dolcissima dell'amore maturo verso la purezza della giovinezza, mestizia e delicatezza. Irripetibile. 

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È un inno alla giovinezza...quando sta sfiorendo; una dolce e impetuosa carica di nostalgia

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E la storia tra Lucio che aveva 36 anni e un ragazzino di 16 anni ....... Sappiamo tutti come lui stesso aveva dichiarato che Lucio era gay

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Cara è la storia di una notte di chiacchiere tra Lucio che aveva 36 anni e una ragazzina di 13 anni

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poesia

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Altre canzoni di Lucio Dalla

Testo

Cosa ho davanti, non riesco più a parlare
dimmi cosa ti piace, non riesco a capire,
dove vorresti andare
vuoi andare a dormire.
Quanti capelli che hai, non si riesce a contare
sposta la bottiglia e lasciami guardare
se di tanti capelli, ci si può fidare.

Conosco un posto nel mio cuore
dove tira sempre il vento
per i tuoi pochi anni e per i miei che sono cento
non c'è niente da capire, basta sedersi ed ascoltare.
Perché ho scritto una canzone per ogni pentimento
e debbo stare attento a non cadere nel vino
o finir dentro ai tuoi occhi, se mi vieni più vicino...

La notte ha il suo profumo e puoi cascarci dentro
che non ti vede nessuno
ma per uno come me, poveretto,
che voleva prenderti per mano
e cascare dentro un letto.....
che pena...che nostalgia
non guardarti negli occhi e dirti un'altra bugia
A.. Almeno non ti avessi incontrato
io che qui sto morendo e tu che mangi il gelato.

Tu corri dietro al vento e sembri una farfalla
e con quanto sentimento ti blocchi
e guardi la mia spalla
se hai paura a andar lontano, puoi volarmi nella mano
ma so già cosa pensi, tu vorresti partire
come se andare lontano fosse uguale a morire
e non c'e' niente di strano ma non posso venire

Così come una farfalla ti sei alzata per scappare
ma ricorda che a quel muro ti avrei potuta inchiodare
se non fossi uscito fuori per provare anch'io a volare
e la notte cominciava a gelare la mia pelle
una notte madre che cercava di contare le sue stelle
io li sotto ero uno sputo e ho detto "OLE'" sono perduto.

La notte sta morendo
ed e' cretino cercare di fermare le lacrime ridendo
ma per uno come me l' ho gia detto
che voleva prenderti per mano e volare sopra un tetto.

Lontano si ferma un treno
ma che bella mattina, il cielo e' sereno
Buonanotte, anima mia
adesso spengo la luce e così sia...

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