I giardini di marzo, significato
di Lucio Battisti
- Richiesto Anonimo
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Ma quale droga! Mogol stesso ha dichiarato che la canzone tratta di alcuni suoi ricordi di quando era ragazzino. La madre, la scuola e poi l'innamoramento per una ragazza più grande di lui.
ma che droga ..che c'entra? ahaha poveretto te
“Mi ricordo il punto esatto dove passava un carretto dove potevamo comprare per 10 lire dei gelati quadrati e due biscotti, ma quando si era vicini alla fine del mese mia madre non mi dava i soldi, la vita era dura anche per i miei, la situazione economica non era florida.
Mi stupivo che i fiori sui suoi vestiti non fossero ancora appassiti perché li aveva portati così tante volte che era un miracolo che non fossero sciupati” dichiara Mogol a proposito di questo testo, che scrisse sulla scia di una serie di ricordi della sua infanzia, quando nel secondo dopoguerra gli stenti e la mancanza di coraggio erano un'esperienza quotidiana.
Credo che vederci un resoconto di esperienze di droga sia abbastanza anacronistico, piuttosto il significato di questa canzone richiama a un preciso momento storico che l'Italia stava attraversando in quegli anni.
Gli stenti e le fatiche, i sentimenti contrastanti tra coraggio tradito, orgoglio, fragilità affiorano in numerose parti della canzone, come dalle strofe in cui egli denuncia la vergogna al vendere i libri di scuola, cosa che i suoi coetanei facevano pur di racimolare qualche spiccio ("non avevo mai trovato il coraggio di venderli anch’io perché mi sentivo patetico, non so per quale motivo era un fatto di orgoglio”, afferma ancora Mogol).
E anche laddove il testo esplode in un inno speranzoso, dove cioè l'amore può finalmente intervenire e lenire le sofferenze, ecco ripiombare in conclusione l'ombra di un passato insormontabile, dove la debolezza prende il sopravvento su qualsiasi slancio liberatorio perché "il coraggio di vivere quello ancora non c'è".
Il significato complessivo secondo me richiama piuttosto a una prigione dell'anima e del pensiero, a un ricordo che non si riesce a scartare e per questo continua a influenzare incondizionatamente la vita di tutti i giorni, tanto da non lasciar intravedere un futuro diverso.
Ci può quindi forse essere una dipendenza, ma non certo dalla droga.. piuttosto, come hanno già notato molti nei commenti, da uno schema mentale legato a esperienze precedenti dell'infanzia e che continuano a nutrire negativamente il quotidiano di disillusione e povertà interiore.
certo adesso Mogol spiega una eventuale tossicodipendenza...ma per chi ha vissuto una relazione con un tossicodipendente è chiaro il significato
secondo me il discorso droga è un'interpretazione personale e quindi opinabile. Si può morire per tante ragioni, che non sono droga, che non è un tema trattato da Mogol
continuai a camminare lascandci attrice di ieri...lui si allontana, lei continua aprlare da sola....lui da lontano la vede che continua a parlare ma non la sente....come le attrici del muto...è l'immagine della incomunicabilità, ricordate la scena finale della dolce vita con Mastroianni che non capisce cosa le dice la ciangottini perchè la voce della ragazza è coperta dal rumore del mare^'
Secondo me il protagonista si sentiva depresso ed inadeguato al contesto che lo circondava. Come capita agli adolescenti
Siete seri?si parla di eroina!!
Il testo parla del coraggio di amare incondizionatamente,oltre il proprio io,oltre le apparenze e le paure dell'abbandono.
Sono dccordo il testo parla del primo amore in un contesto di degrado e incertezze x il futuro una disperata ricerca nell'amore che però non da frutti la frase "i ragazzi vendevano i libri. fuori la scuola e la dipendenza della droga.
Macchè innamorato di altre! Lui è chiuso e spaventato e l'anima dentro che gli dice che solo lui stesso può aiutarla ad uscire fuori.
Se mi aiuti son certa che io ne verro fuori (l'anima). Ma non una parola chiari i miei pensieri (lui), parla con la sua anima.. e lui ha paura di farla uscire fuori.

Ma quale anima! e il contrario, lei chiede aiuto perchè si sta innamorando di un altro ma che contemporanemente ha bisogno di un supporto per uscire da questa situazione,lei si è confessata lui invece l'ha ignorata per un fatto di orgoglio. Qui appunto c'è la mancaza del coraggio di vivere ,il protagonista riconosce di non essere ancora maturo e forte per affrontare questo cambiamento:
Il significato e' tutto nella strofa: I giardini di marzo si vestono di nuovi colori e le giovani donne in quel mese vivono nuovi amori camminavi al mio fianco ad un tratto dicesti: "tu muori" Se mi aiuti son certa che io ne verro fuori! Ma non una parola chiarì i miei pensieri continuai a camminare lasciandoti attrice di ieri.
Lui e' innamorato di un'altra e solo lei puo' aiutarlo a scegliere.
E' lei che si sta innamornado, se non lo ha gia' fatto, di una ltro perche' non puo' piu' vivere al fianco di una persona che non ha il coraggio di vivere la vita. Lei quindi chiede a lui di aiutarla e restare con lui, ma lui non puo'.
Non ha il coraggio anche perché si sente debole - non ha niente da offrirle.
Significato più votato
L'artista in questo brano vuol fare tacitamente riferimento alla droga.
Come possiamo evidenziare nella prima parte il protagonista ritrovandosi nella fase adolescenziale della propria vita e non sentendosi parte integrante di quel contesto sociale trova rifugio nella droga.
Successivamente incontra la ragazza che prova a cambiarlo senza però riuscirci.
Emblematica è la frase che lei dice "tu muori" arrendendosi all'evidenza che lui non ce la farà ad uscirne.
Triste il finale, dove i due si lasciano e lei rimane un'attrice di ieri e quindi del passato, lasciandolo al suo triste e segnato presente.
Dove vedi la parte relativa alla droga?
Il classico errore che si fa nell'interpretare qualcosa scritta in passato secondo i valori e i problemi moderni. La droga all'epoca non era un'emergenza sociale, men che meno tra i minorenni. Senz'altro il protagonista è un disadattato alla vita in società ma sul resto si può solo speculare. Io propendo per un problema di depressione, ma è solo un'opinione.
Sono d'accordo con l'ultimo anonimo anche a me quest'ultima interpretazione mi sembra deboluccia.
somanda ad anonimo: DONE NON VEDI LA PARTE RELATIVA AòòA DROGA? SOLO SE MENTALMENTE CIECO PUOI NON VEDERLA. La musica è bellissima ma la poesia è di una tristezza e di una disperazione unica anche per Lucio. çeopardi dei nostri giorni
Camminavi al mio fianco e dicesti tu muori è abbastanza chiaro
I giardini di marzo/ si vestomo di nuovi colori/ e le giovani donne etc.../camminavi al mio fianco / e ad un tratto dicesti tu muori..etc" Questa è una parte che probabilmente non è stata colta da nessuno e non è molto chiara:ho immaginato una donna che chiede aiuto perchè si sta innamorando di un altro ma che contemporanemente ha bisogno di un supporto per uscire da questa situazione,lei si è confessata lui invece l'ha ignorata per un fatto di orgoglio. Qui appunto c'è la mancaza del coraggio di vivere ,il protagonista riconosce di non essere ancora maturo e forte per affrontare questo cambiamento: "Ma non una parola chiarì i miei pensieri continuai.a camminare lasciandoti attrice di ieri" questa è la spiegazione che ha dato Mogol dove la vedete la droga
È proprio nel genio del poeta dare il significato a colui che ascoltando si sente protagonista con la propria storia
Chi è prigioniero delle sostanze stupefacenti, o ne fa spesso uso, non è in grado di riuscire a vedere il suo problema in questa chiarissima e triste canzone. La canzone viene pubblicata nel 1972 e anticipa di 10 anni la canzone Per Elisa, che parla dello stesso problema.
Anch'io penso ad una storia di droga
Penso che allora la droga non era una piaga sociale lui si riferisce alla donna che sta perdendo innamorandosi di un altro cerca aiuto a lui ma i tempi erano con U.S. mentalità chiusa e lui non la capisce
Anch'io credo che fa riferimento alla droga... quando dice : come vedi le mie mani non tremano più... ( sappiamo bene che quando una persona si droga le tremano spesso le mani ...poi la frase che dice : camminavi al mio fianco e ad un tratto dicesti tu muori... qui è ancora più chiaro che trattasi di morte per la droga ... anche nella parte iniziale fa riferimento alla droga : all'uscita di scuola i ragazzi vendevano i libri ...( usa il termine "libri" perché all'epoca non poteva dire "droga"... vi immaginate lo scandolo? ) ... Io restavo a guardarli cercando il coraggio per imitarli ...per vendere libri non ci voleva coraggio ma vendere droga si !
grazie nicholas, la tua chiave di lettura mi pare alquanto originale e per nulla forzata.. due annotazioni a chi dice che la droga non si cantava perché non era un'emergenza sociale di quei tempi:
1 le canzoni non si scrivono per cantare l'epoca vissuta e basta, ma anche e soprattutto per trasmettere quello che si ha dentro
2 negli anni 70 pensare che la droga non fosse un problema mi sembra strano, son stati la camera oscura che ha sviluppato il problema alla luce del sole degli anni 80
Anche io l'ho associata alla droga, " se mi aiuti son certo ne verrò fuori "
È così chiaro ma essere troppo borghesi e nascondersi dietro un dito è classico dell'italiano medio.
Si capisce da diverse frasi il tema della droga: "le mie mani come vedi non tremano più", "se mi aiuti son certo ne verrò fuori", "ma il coraggio di vivere quello ancora non c'è". Cosa non vi è chiaro di tutto ciò?
Ero ragazzo quando uscì questa canzone, e posso dire solo una cosa: moltissimi tra i giovani di quegli anni 70' sono morti per droga, eroina, per l'esattezza. Chi provava il disagio di vivere si drogava, e moriva. E nessuno ne parla, né di quella generazione.
Nel 70 avevo venti anni, e vi assicuro che la droga girava eccome, e gia' era nelle discoteche. Anche fuori dalle scuole c'era lo spaccio, solo le istituzioni facevano finta di non vedere. Mogol qui fa una denuncia bella e buona.
Stiamo parlando degli anni 70. Chi dice che la droga non era ancora una piaga sociale, non li ha vissuti o lo ha vissuti in una " campana di vetro" soldi fuori della realtà vissuta fai giovani, confusi e in qualche caso abbandonati e non compresi, lasciati a se stessi e il rifugio nelle droghe era già una triste realtà.
Non credo si riferisse alle droghe , forse alle dipendenze di chi tende a chiudersi in sé...L' Alcol è più probabile. Poi Lucio non era semplice né scontato. Come genio , forse la sostanza psicoattiva più vicina e quindi probabile era l' Alcol. Non è vero che siano uguali. La depressione è subdola e spesso induce a cercare un relativo sollievo nel Bicchiere. Ma non ne sono affatto convinta. Timido ed introverso,come tutti i Pesci , si sentiva sconfitto ...A prescindere.
Gli anni 70 erano gli anni della droga Purtroppo quanti giovani sono caduti in questa trappola mortale La canzone lo dice chiaramente Tu muori
I giardini di Marzo e' del '72. Neglia nni 70 e' arrivata l'eroina in Italia ed e' stata la piaga di una generazione. Ma come fate a non saperlo? Io non ero nemmeno nata ma mia madre mi raccontava di come Verona, fosse la Bangkok d'Italia, con gente che si bucava ad ogni angolo. Ci sono le testimonianze. E cosi Milano. Se non e' un riferimento alla droga non so cosa sia.
Finalmente un'analisi con cui concordo, nonostante quanto ho sentito dire anche da Mogol... A me ha da sempre dato questa suggestione, e dirti di più: il vestito nero con i fiori non ancora appassiti io lo penso addosso alla madre morta e con i fiori ancora freschi al funerale... E poi, si interpreta che era un periodo difficile per difficoltà economiche, ma perché i ragazzi vendevano i libri e lui cerca il coraggio per imitarli? Per procurarsi evidentemente soldi fuori dalla famiglia... E poi come la frase rivelatrice: come interpretare diversamente "Tu muori! Ma son certa che se mi aiuti me vero fuori...". E all'epoca la droga c'era eccome! Ricorda anche i temi composti a scuola sull'argomento!