Richiesto da Anonimo
Pubblicato 06 agosto 2013
Ultima interpretazione 18 ottobre 2024
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La canzone rende omaggio a diversi tipi di donne coraggiose: una suora, una prostituta, una ragazza madre. Tutte e tre hanno il coraggio di continuare la propria vita guardando al futuro: la suora che prega pensando al mondo, la prostituta che ha ancora amore dentro di sè pur con il lavoro che fa, la ragazza che lavora e intanto cresce suo figlio meglio che può; hanno fatto propria la logica della donna dell'accoglienza. Il cantante vorrebbe morire per loro, come dice San Paolo nella lettera ai Filippesi "E voi, mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei." Ma non è in grado di farlo (le tre figure sono astratte per aiutarle nella realtà dovrebbe conoscere tutti i casi esistenti), così resta lì a donare i suoi pensieri e pregando Dio che possa dare loro il sostegno ("a darle quel che ieri/ avrei affidato al vento cercando di raggiungere chi.../al vento avrebbe detto sì")
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La canzone, a parer mio, parla della stessa persona: Una ragazza madre diventata tale a causa di una violenza di un uomo che non l'ha più voluta (per te che un errore è costato tanto che tremi nel guardare un uomo e vivi di rimpianto), ed ora è costretta a prostituirsi per cercare di tirare avanti (per strada più nessuno ha freddo e cerca più di te) e crescere suo figlio; nonostante tutto ciò però , non perde la fede in Dio e nel prossimo che aiuta misericordiosamente (entri in chiesa e preghi piano, lasci i soldi accanto a lui che dorme). In un periodo musicale dove a De Andrè viene attribuito il ruolo di "provocatore" o meglio di narratore di argomenti tabù, credo che a Battisti vada riconosciuto il merito di aver portato alla luce, in maniera elegante e velata, verità scomode di quel tempo che ahimè sono ancora attualissime.
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Secondo me in maniera poetica rende onore ad una ragazza madre ed elogia i sacrifici, la dedizione per la famiglia ed innanzitutto per il figlio che dovrà crescere senza un padre, battisti estrae dalla sua arte tutto l'amore che merita questo angelo di donna.
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Una canzone che, all'epoca, parlava di argomenti tabu', la prostituzione e le ragazze madri. In un Italia dominata dala perbenismo cattolico/democristiano, un uomo soffre nel pensare ad una donna che , prostituendosi, ha ancora un atto di affetto per il suo sfruttatore che dorme e di una ragazza madre che porta il suo bimbo a scuola e poi va' a lavorare essendo, ovviamente,giudicata dal resto della gente come una poco di buono.
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Una suora? ma guando mai si e' guardata allo specchio
tempo addietro?
Per te che è ancora notte e già prepari il tuo caffé
che ti vesti senza più guardar lo specchio dietro te
per me e' una donna anziana oppure una vedova come dice sghimbo
chiediamolo a Mogol visto che l'ha scritta lui.
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a mio parere tratta di una prostituta e di una ragazza madre alle quali dedica parole stupende corollario di un amore profondo in anni in cui esistevano grossi pregiudizi. Franco
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Io vedo la canzone come un momento di consapevolezza di un uomo, una sorta di illuminazione arrivata dopo tanti pensieri e dolore: lui realizza finalmente quanto amore sprechiamo nella vita e quanto non viviamo pienamente il presente, perchè aggrappati a figure del nostro passato che hanno rappresentato tanto e che hanno tradito in qualche modo il nostro desiderio di essere amati, ma proprio per questo le idealizziamo, rendendole una personificazione splendente di questo nostro bisogno di amore. Volgendo lo sguardo a questi fantasmi, lo distogliamo invece da chi è presente e reale, e vuole amarci adesso. L'uomo riflette su donne che vivono il loro presente e amano nonostante che la vita le voglia spingere a non farlo, a pensare che non ne valga la pena. Alla fine egli capisce di dover amare chi è al suo fianco, smettendo di donare inutilmente i pensieri a chi lo ha abbandonato ed è soltanto il protagonista di un impossibile sogno d'amore, in cui il suo sentimento è corrisposto.
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È una SUORA il primo personaggio! Non ci piove!
Si veste senza guardare lo specchio perché indossa sempre lo stesso abito, si alza presto e prepara il caffè perché questi sono gli orari di conventi e monasteri dove per recitare la preghiera detta "mattutino" o ufficio delle letture, si alzano alle 4.30. E per lei il mondo è lontano perché costretta a vivere entro le mura del convento/ monastero in una quasi-clausura Nel caso si tratti del convento, in totale clausura nel caso si tratti del monastero.
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Lo stesso Mogol ha dato l'interpretazione della canzone: "Anche per te" è dedicata a tre figure femminili: a una suora, che si alza la mattina presto e dopo essersi preparata il caffè, senza neanche più curarsi nell'abbigliamento, si reca in chiesa a pregare e pensa al mondo per lei così lontano dalla sua condizione di vita e che ormai l'ha emarginata; a una prostituta, che porta i soldi all'uomo che l'ha avviata sulla strada, ma che tuttavia aggiunge "ancora un po' d'amore a chi non sa che farne" e ad una ragazza madre, che ha avuto un bambino da un uomo che l'ha lasciata sola e che trema di terrore nel guardare un uomo, poiché le fa ricordare lo sbaglio commesso e vive col rimpianto di aver ceduto. A tutte e tre il protagonista vorrebbe dare un aiuto, vorrebbe poter dare qualcosa, ma si accorge di non esserne capace: di conseguenza rinuncia ("E così io resto qui"). Mogol ha dichiarato:
« Questo è il mio problema… il più grande dei problemi che ho, cioè l'impossibilità di vivere con tutti, di comunicare con tutti, di dare a tutti qualche cosa. Impossibilità perché uno ha due braccia, due occhi, non può… però questo mi fa molto male. Forse è un discorso da megalomani, non lo so, comunque mi fa male, tanto da scriverne una canzone. »
(Mogol, 1971)
[da Wikipedia]
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Senza dubbio la prima donna per me è una suora, che ha preso i voti dopo una delusione d'amore o comunque un dramma, cose che le hanno tolto anche la voglia di guarsarsi allo specchio. A seguire la prostituta e quindi la ragazza madre.
Un bel pensiero di vicinanza e d'affetto a queste persone da parte del cantautore
Marina
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Bellissima poesia.E' la mia canzone preferita e ogni volta mi commuove. Bella anche la musica.
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Secondo me il primo personaggio è una vedova la seconda una prostituta la terza una ragazza madre
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Per te che è ancora notte e già prepari il tuo caffé
Che ti vesti senza più guardar lo specchio dietro te
Che poi entri in chiesa e preghi piano
E intanto pensi al mondo ormai per te così lontano
Per te che di mattina torni a casa tua perché
Per strada più nessuno ha freddo e cerca più di te
Per te che metti i soldi accanto a lui che dorme
E aggiungi ancora un po' d'amore a chi non sa che farne
Anche per te vorrei morire, ed io morir non so
Anche per te darei qualcosa che non ho
E così, e così, e così
Io resto qui
A darle i miei pensieri
A darle quel che ieri
Avrei affidato al vento cercando di raggiungere chi
Al vento avrebbe detto sì
Per te che di mattina svegli il tuo bambino e poi
Lo vesti e lo accompagni a scuola e al tuo lavoro vai
Per te che un errore ti è costato tanto
Che tremi nel guardare un uomo e vivi di rimpianto
Anche per te vorrei morire, ed io morir non so
Anche per te darei qualcosa che non ho
E così, e così, e così
Io resto qui
A darle i miei pensieri
A darle quel che ieri
Avrei affidato al vento cercando di raggiungere chi
Al vento avrebbe detto sì
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