Dio è morto, significato
di Francesco Guccini
- Richiesto da Alessandro
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A volte ci sentisiamo soli,insicuri e abbandonati per le tante ingiustizie che ci sono nella vita, nella storia , nel mondo. Ma se poi pensiamo alle cose meravigliose e belle pensiamo che "dio muore per tre giorni ma poi risorge", e torniamo a sorridere perché sappiamo dopotutto che dio è in noi e ci sarà sempre.
Per me il significato di questa canzone e che se anche sembra che non c'è piu niente da fare non bisogna mai...mai perdere la speranza
Ho visto la gente migliore
della mia generazione
nelle strade di automobili
morire sull'asfalto
morire nel cemento
sparire nelle notti
non credere all'amore
non credere più in niente
perché la civiltà di macchine
ha divorato tutto
non abbiamo più regole
per ciò che è diritto o storto
21 pollici a rate
hanno cambiato il mondo
Emerge un testo originariamente, forse, più ecologista e schiettamente anticapitalista.
Come si sa, questa canzone censurata dalla Rai è stata trasmessa da Radio vaticana ed ha avuto gli apprezzamenti del Papa dell’epoca, ora beato, Paolo VI. Vediamo perché. Guccini ha composto tre lunghe strofe: nella 1° ha visto, nella 2° mi han detto, nella 3° penso.
HA VISTO giovani che nel ricercare cose che non trovano, si danno all’alcol o a “pastiglie”, facendo ”morire” dentro di loro il proprio Dio creatore.
MI HAN DETTO: “che è venuto ormai il momento di negare la falsità, le fedi fatte di abitudine e paura, una politica che è solo far carriera. Il Dio dell’amore lo facciamo morire nei campi di sterminio, nel razzismo e nell’odio”.
MA PENSO che la mia generazione crede ad una “rivolta senza armi”( in contrasto col folle gesto della ”bomba proletaria” della lotta di classe), come crede che Dio risorge nel mondo che desideriamo. Questa è la speranza. Che, per chi ha fede, è certezza.
Ba
Significato più votato
Equivocando sul titolo (che richiama la celebre espressione nietzschiana) e fraintendendo il significato del testo, la Rai censurò questo brano che rappresenta uno dei vertici, non solo della produzione gucciniana, ma dell'intera canzone d'autore italiana.
Il sospetto di blasfemia per quanto riguarda questa canzone può infiltrarsi soltanto in una mente ottusa e "malata" (anche se, dicendo ciò, non ho alcuna intenzione di offendere i responsabili di quella censura): ne sia prova il fatto che Dio è morto venne invece trasmessa da Radio Vaticana.
Perché? Perché qualche persona intelligente aveva compreso che la canzone in realtà non celebra la morte di Dio ma proclama la necessità di una nuova rinascita spirituale e morale, e rappresenta una critica al "perbenismo interessato", al falso moralismo, all'imperante ipocrisia, al vuoto consumismo, al becero edonismo: e per capire tutto ciò basta fare attenzione alla chiusa, dove di Dio (e non di falsi idoli) si dice apertamente che "è risorto". In fondo, la "morte di Dio" si è manifestata (si manifesta?) "nelle auto prese a rate... nei miti dell'estate... nei campi di sterminio... coi miti della razza... con gli odi di partito"; ma l'autore pensa che la sua generazione (ed essa con lui, vorrei dire) è preparata
La ripresa anaforica finale, l'insistenza sulla "resurrezione" di Dio (cioè sull'esigenza di valori etici, e comunque non dogmatici e definitivi), non suona retorica perché se ne avverte la verità profonda, come del resto dimostra una dichiarazione dello stesso Guccini:
Vorrei chiudere questa breve analisi citando ancora Jachia, il cui libro è davvero prezioso e fondamentale per capire a fondo l'ideologia e la poesia di Francesco Guccini.
Scrive dunque l'autore: "Questa canzone, ma in realtà ogni sua canzone di questo e degli altri dischi, è così non solo una trincea di resistenza etica, umana e civile rispetto all'immoralità politica dominante nel mondo e in Italia, ma veicola al suo interno un'organizzazione logico-estetica capace di sopravvivere al passare delle stagioni e delle mode e alle facili strumentalizzazioni politiche.
Non stupisce quindi, ad esempio, il continuo apprezzamento di Auschwitz e Dio è morto da parte dei giovani, laici e cattolici, susseguitisi in questi trentacinque anni" [cit., pp. 31-32].
Ma vorrei chiudere davvero con le parole che lo stesso Guccini ha usati per questi due evergreen:
Bravissimo la tua interpretazione rasenta la perfezione, forse neppure Guccini avrebbe saputo spiegarla meglio complimenti
Un messaggio di speranza di cambiamento contro le violenze, le ingiustizie, l'egoismo, il razzismo, l'arrivismo, il cinismo, l'opportunismo.
PORCO DIO O O O O O O O O