Cose, significato
di Francesco De Gregori
- Richiesto da Giacomo
- Ultima interpretazione:
- Interventi 6 / Visualizzazioni 14192
La canzone è una serie di immagini, di sensazioni, qualcuno timido che sbircia da dietro alle tende, qualcuno che bussa ad una porta ma scodinzola dunque è un cane? Un'alluvione che lascia il segno sui muri delle case, e poi sensazioni, il tempo che cambia nell’alternarsi delle stagioni e – in mezzo a tutto questo –Un qualcosa che è “come io e te che stiamo a guardare/tutte queste cose… passare" Ma probabilmente è il tempo che passa a bussare
5
reazioni a questo significato
Si parla di emigrazione
secondo me parla della morte
2
reazioni a questo significato
Parla della la vita e della sua essenza
Due parole: ineluttabilità del destino e/o imperscrutabilità divina?? Cosa fa muovere...tutte queste cose??
1
reazione a questo significato
Secondo me sta parlando della gravidanza della moglie.
0
reazioni a questo significato
In che senso?
Parla del mistero della nostra vita e, il più lontano possibile, morte.
0
reazioni a questo significato
Significato più votato
Ho scritto un significato simile per la canzone L'infinito. Credo che anche qui si parli del divenire delle cose e di come questa visione del mondo renda tutto piu insensato e vuoto "c'è qualcosa che passa in questa stanza vuota". Sembra quasi un film dell'orrore quel "qualcuno che bussa", che viene dal nulla "aspettavi qualcuno?", "è venuto lo stesso e non era invitato" e non si fa riconoscere "non si è presentato" perché appena si prova a vedere chi è scompare e gli si vede appena la coda.
Il presente è una sagoma sul pavimento, qualcosa che è stato vivo ma ormai è morto, è sabbia friabile sotto un apparente strato di cemento, è il giorno che cammina e inevitabilemente tende alla sua morte che è la notte che si avvicina, la vita destinata alla morte di un albero nel deserto, un trucco non ancora scoperto ma destinato ad esserlo in quanto trucco, una cosa che era meglio non fare, non perché immorale ma inutile come tutte le altre cose. L'immagine dell'effimero è resa in modo bellissimo con il riflesso di una stella sulla schiuma del mare che scompare appena passa l'onda. E poi la terra che diventa straniera che forse vuole dire di come tutto questo scorrere e scomparire e cambiare non ci appartenga e ci crea disagio.
E tuttavia De Gregori riconosce, o rivendica, che nonostante quindi tutto sia così effimero, la nostra coscienza del mondo, il nostro gurdarlo "come io e te che stiamo a guardare tutte queste cose passare" "due occhi che stanno a guardare da dietro una tenda" è qualcosa che esiste e da un senso innegabile al resto. "Troppe volte zero non vuol dire uno" per poter dire che la stanza è veramente vuota e nonostante il divenire renda tutto fumoso (come le "Dannate nuvole" di Vasco), e qui De Gregori secondo me si supera, c'è e ci deve essere "qualcosa che brucia" di passione, di vita "in tutto questo fumo"
La vita : questa grande pellicola che proietta tutte queste "cose" dove il regista può essere uno solo, Dio.