Caldo e scuro, significato
di Francesco De Gregori
- Richiesto da Giulia Scano
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Secondo me lei è morta
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Pensavo ad una città come Milano o Genova e a qualche persona fisica, quel (non c'eri tu nell'aria sensibilmente) non potrebbe essere De Andrè a Milano oppure Dalla a Bologna oppure Pasolini. Il mondo di De Gregori è questo non è che il sasso cada troppo in là.
Scusate è solo un ipotesi di dare una spiegazione a una canzone che è bellissima così come è con il suo mistero.
Scusate è solo un ipotesi di dare una spiegazione a una canzone che è bellissima così come è con il suo mistero.
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ciao Marco, ho trovato molto interessante la tua lettura, credo che i temi qui si sovrappongano e la città faccia da sfondo alla narrazione, conferendole un sapore particolare
Penso che sia un viaggio nella memoria lontana, la ragazza che vede nella fotografia è la stessa di Rimmel che gli sorrideva e non guardava, lui è andato via dalla città dove si svolse quell'amore e in un sogno ci torna, ma scopre che è meglio fuggirla per sempre perché il dolore sta' tornando, intenso, come quando lei gli disse che quella foto era tutto quello che gli restava di quell'amore. In assoluto magnifica
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Caldo e scuro è una canzone che De Gregori pubblica nel 2001, fa parte dell’album Amore nel pomeriggio, ad oggi ultima sua pubblicazione di soli inediti.
Il significato di questa canzone secondo me è una ricognizione pacata e matura su cosa sia l’amore, fatta da chi dopo aver lasciato scorrere un amore come scorre un’automobile lungo la tangenziale, ne ripercorre le tappe attraverso i luoghi in cui si è consumato, per soffermarsi nella nostalgica e ferma consapevolezza che a volte certi amori possono insinuarsi come piccoli maestri e lasciarti altrettanti piccoli insegnamenti.
Sembra un vero e proprio viaggio quello descritto qui da De Gregori, un viaggio on the road, dove la strada è una strada interiore sulla scia del ricordo, in perfetto accordo tra procedere del mondo esterno e fasi del mondo interiore.
C’è chi ha parlato a riguardo del significato di questa canzone, e dell'intero album, di una progressiva dylandizzazione del Cantautore, di certo in questo brano-fotografia De Gregori disegna una relazione ormai finita con quella leggerezza che solo la distanza può dare, in cui non è più il risentimento a parlare, ma solo l’insegnamento che rimane.
Alla fine De Gregori se ne va appena la miccia riprende fuoco, se ne va da questa cittadella interiore prima che il ricordo si trasformi nel presente e ricominci a bruciare dentro.
Ma con sè porta quei cambiamenti che il percorso gli ha mostrato:
Ed ho imparato che l'amore insegna ma non si fa imparare; E ho giocato a nascondermi e a farmi trovare; Ed ho provato a smettere di bere e a ricominciare; E sono stato bene, e sono stato male,
ovvero, credo, quell’intima accettazione del valore non assoluto di tutto ciò che riguarda le relazioni.