Atto zero

Atto zero mi sembra quello che potrei definire il manifesto artistico di Anastasio.
Il significato della canzone è quindi legato alla volontà di esprimere una volontà e una direzione artistica al suo lavoro e al suo album d'esordio (che ha lo stesso titolo di questa traccia).
La concezione dell'arte di Anastasio sembra legato ad un concetto di arte come materia viva ed evolutiva, in costante cambiamento.
Anastasio si spiega abbastanza pienamente con degli esempi all'interno della canzone.
Per cui non serve forse riscriverli.
Mi limito a segnalare le immagini, per me, più forti: il sacchetto dell'umido e Notre Dame in fiamme.
Il sacchetto dell'umido viene posto innanzi ai musei, quest'ultimi descritti come i luoghi della morte artistica poiché l'opera diviene istituzionalizzata e congelata.

La visione dell'arte di Anastasio pare quindi essere legata alle immagini di Notre Dame in fiamme che si colloca accanto alla Cappella Sistina in coriandoli della sua canzone d'esordio (esordio per il grande pubblico, in realtà Anastasio aveva già pubblicato diverse cose sul suo canale youtube ma non aveva ricevuto l'attenzione dei grandi media).

Vedo quindi una coerenza estetica nella scrittura di Anastasio. Attendiamo la performance e il nuovo album per comprendere appieno il significato e l'estetica dell'opera del cantante di Meta.

Aggiungo che la poetica di Anastasio si era soffermata (non so se volutamente o no) anche sul pezzo di De Gregori. Quello di cui parla Anastasio è l'estetica del conflitto: "la guerra è bella anche se fa male".