Richiesto da Sergio f.
Pubblicato 29 dicembre 2015
Ultima interpretazione 13 gennaio 2016
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Un album straordinario! Lo stesso Cremonini lo ha declassificato come un album ricco di domande, quesiti ma anche di risposte. Sta a noi adesso andare a trovarle mediante un'analisi approfondita di ogni brano e qualche considerazione in generale sul cantante bolognese e qualche brano precedente.
Dobbiamo ora contestualizzare l'album:
Logico esce il 6 maggio 2014, il successo è immediato. "Logico#1" è il primo inedito che conquista da subito la vetta delle classifiche di ascolti e diventa da subito la canzone della pubblicità del cornetto Algida, acquistando così, ancora maggiore popolarità.
Per quanto riguarda l'analisi vera e propria dobbiamo iniziare con alcune brevi informazioni su Cremonini... Cremonini nasce a Bologna il 27 Marzo del 1980... La sua infanzia caratterizzerà, anche ad oggi, gran parte della sua produzione artistica. I suoi primi pezzi sono stati infatti di ribellione nei confronti dei genitori, molto ostili alla carriera che lui stesso aveva deciso di intraprendere. Cremonini stesso ha infatti raccontato di aver scritto 50 special perché la madre non gli aveva permesso di sostenere l'esame per il motorino. Successivamente, già con "padre madre" (che analizzerò in seguito in questa interpretazione e che ho già analizzato singolarmente) cerca di riconciliarsi alla sua famiglia, si scusa per la sua assenza e per le mancanze che ha avuto in passato. Logico è quindi, secondo me, un album che parla della famiglia dell'autore, raccontando una storia brano dopo brano. Bisogna infine sempre tener presente che Cremoninj ama la musica ed è come se l'avesse sposata.
LOGICO#1
Questo pezzo è forse quello più conosciuto dell'album, nella storia che tenterò di spiegarvi, è il momento in cui a mio avviso, l'autore conosce la sua amante, la sua vita: la musica. Allo stesso tempo tale canzone ci da un senso del significato generale dell'album: La logica. Il tema è espresso già dal titolo, sia dell'album che dell'omonima canzone, anche se a mio avviso in entrambi i casi è incompleto dovrebbe infatti essere: "Logico (che succedesse)".
GREYGOOSE
In tale canzone la narrazione va avanti e sono descritte tutte le sensazioni di una notte di amore, a mio parere, tra Cremonini e la musica che però, presto gli porrà vari interrogativi.
IO E ANNA
La sofferenza esplicitata nel brano è testimonianza della separazione di Cremonini dalla sua famiglia. In tal senso possiamo trovare anche nel testo svariati riferimenti al concetto precedentemente espresso: "porta via il passato perché ora ti potrà servire" "è questo che vuoi Anna!?" resto dell'idea che 16 anni non sai quello che hai davanti figuriamoci se amarsi non è facile a 30 anni". Per esempio in quest'ultima frase, troviamo anche un'analogia temporale. Cremonini si allontana infatti dalla sua famiglia pressoché all'età di 16 anni e scrive Logico intorno ai 30 anni. Riprenderà poi, la sua attuale età anche in "20 anni per sempre" che analizzerò successivamente.
JOHN WAYNE
In questo pezzo, secondo me, il cantante bolognese si comincia a porre alcuni interrogativi sulle sue scelte. I dubbi lo tormentano ora che ha allontanato la sua famiglia, vuole trovare un posto nella società, un ruolo ben definito.
FARE E DISFARE
La prima vera e propria svolta dell'album. L'autore cade nel pessimismo e non sa cosa fare, i dubbi che prima lo assalivano, hanno ora preso il sopravvento su di lui e ne deriva un'analisi tutt'altro positiva della società che lo circonda, che quasi si prende gioco di lui in un perenne e infinito "fare e disfare"
20 ANNI PER SEMPRE
L'album è quasi come se fosse un flashback e con 20 anni per sempre, fa un'analisi reale della sua condizione attuale dove in toni pacati e molto semplici, ripudia quasi i suoi 20 anni e deride tutti quelli che 20 anni vorrebbero averli per sempre, sono i 30 anni per il cantante Bolognese l’età delle grandi scelte e delle grandi decisioni. Troviamo un riferimento del genere anche in “Io e Anna”. In ogni caso i protagonisti della canzone sono i toni vivaci che rispecchiano una reltà sin troppo amara.
QUANDO SARÒ MILIONARIO
Un misto di tristezza e rabbia, un monologo interiore dove la solitudine prende il sopravvento. Avvertiamo le emozioni, insieme alle senzazioni visive, a fior di pelle e come “tutti” “col naso all’insù” naufraghiamo letteralmente nella tristezza. Ci è facile capire i vari sbalzi d’umore dell’autore e il suo perenne contrasto interiore tra realtà attuale e realtà passata, nel viaggio che lui stesso ci racconta aprendosi gradualmente. Il tutto ci è possibile proprio da questa canzone... Una vera e propria svolta verso l’interiorità e la passione.
SE C’ERA UNA VOLTA L’AMORE (HO DOVUTO AMMAZZARLO)
Ed è con questa canzone che tutto cambia, che cominciamo ad intuire il vero senso della logica... Una rivoluzione espressa in una canzone, in un vero e proprio urlo liberatorio... L’essenza dell’album racchiusa in poche note e in un testo apparentemente banale (del resto come in “il Comico”) ma che analizzato da un altro punto di vista, diventa il pezzo più straordinario dell’intero album. Canzone che riprende “padremadre”... Mi risulta infatti impossibile andarla ad analizzare non facendo prima, un breve ex cursus sull’ultimo pezzo citato.
(PADREMADRE): Dedicata ai genitori. Cremonini si scusa per tutte le sue mancanze... Per tutto ciò che avrebbe dovuto fare per la sua famiglia se non fosse scappato via con la sua unica amante di una vita: la musica. “Ma se una canzone al posto mio non c’è... Eccola qua! È come se, foste con me!” In tale canzone emerge la potenza muicale e i ricordi riaffiorano alla mente continuamente... È quasi con ironia e con molti rimpianti che il cantante Bolognese torna a quei momenti passati rivivendoli interiormente e rianalizzandoli.
Se c’era una volta l’amore parla di una separazione... A mio modesto parere non è altro che il ricordo di quando Cremonini lascia la sua famiglia per la musica. Nel testo, si approccia direttamente alla madre: “le ho fatto le carte e ha iniziato a volare e cantare” e indirettamente al padre: “si è tolto le scarpe e ha iniziato a volare”. Il linguaggio appare figurato. Prendiamo in considerazione, per esempio, le carte e le scarpe... Le carte raffigurano la fortuna, il futuro. Da questo si evince proprio lo scetticismo della madre nei confronti della carriere scelta del figlio. Le scarpe invece sono un pò come il peso che ancora il padre alla società e ad una vita di difficoltà e problemi che non vede di certo la musica come protagonista. In ogni caso l’autore si sente colpevole del dispiacere arrecato ai genitori e addirittura arriva a prendersela con la sua amante di sempre: “quella musica dolce che adesso non serve più a niente”. Il teto termina con la massima espressione della sofferenza in un “ho dovuto ammazzarlo” che resta sottointeso nel titolo (quasi come se l’autore se nè vergognasse) ma che è ripetuto ben tre volte sottoforma di grido liberatorio a quei sensi di colpa che lo avevano assalito fino ad ora. Rimane sottointeso... Addirittura omesso, quel “che succedesse” accostato al titolo dell’intero album e questa canzone nè è proprio la testimonianza diretta. La logica non è quindi un qualcosa di razionale ma di irrazionale, imprevedibile... Parliamo della logica della vita... Prevedere è quindi impossibile! Infine da analizzare ci rimane la grandiosa e trionfale alternanza di toni che ci sottointendono una completa perdita dello spazio e del tempo... Ci risulta infatti impossibile inquadrare la canzone in un luogo oppure in un tempo precisi... Ci si presentano infatti frammenti di interiorità che dobbiamo essere noi ad assemblare.
CUORE DI CANE
Canzone “autolesionista” come definita dallo stesso Cremonini. Come nel migliore dei romanzi psicologici, ora l’attenzione si sposta sulla teatralità della musica. Ho appositamente sottolineato nell’analisi della canzone precedente la parola “amante”. Tale canzone a detta dello stesso autore è infatti l’unica canzone d’amore dell’album, dove il cantante si rivolge direttamente alla musica. “si può essere più felici di così?” È infatti con questa domanda al sapore di tristezza e desolazione che Cremonini, non capito, si rifugia nel suo amore più grande che non sempre è però in grado di rispondergli. Autolesionista appunto per il fatto che la sua scelta non l’ha portato ad altro che al dolore. Inutile dire della musica che esprime la desolazione più totale.
COS’HAI NELLA TESTA
All’età di trent’anni, l’autore rianalizza il suo passato con molta ironia, quasi ridendoci sopra. Credo che la canzone sia dedicata a se stesso, alla sua scelta di aprirsi e di mettere fine a tutti i suoi tormenti interiori. Più che altro una rianalisi del tutto! Anche la musica è infatti di grande ironia!
Prossimamente, analizzerò anche l'album "Passione maledetta" dei Modà e qualche pezzo di "Squerez" per quanto concerne Cremonini. Spero che la mia interpretazione sia di vostro gradimento!
Sergio F.
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