L'ombra della luce

Video per il significato della canzone L'ombra della luce di Franco Battiato

Richiesto da ingiz

Pubblicato 24 settembre 2018

Ultima interpretazione 22 luglio 2023

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Significato più votato

Credo che questa canzone sia la vetta della mia produzione. E non media, come l’ascolti è. Faccio un grande sforzo a raccontare cose delle quali di solito non parlo, ma è la mia vita. Non voglio dire di essere sereno, ma ho dedicato il mio tempo alla contemplazione, non potrei scrivere e comporre in uno stato di nevrosi; Fonte.

Mi lascerò guidare soprattutto da queste vellutate parole del Cantautore per cimentarmi nel significato di un testo che sinceramente negli anni ha dato molto anche a me.

Il significato di questo bellissimo pezzo di Battiato potrebbe intrecciarsi ai principi sviluppati nel Libro tibetano dei morti, come è stato notato nel sito Musica&Memoria che riporta una sua intervista rilasciata al Il corriere della sera in data 4 settembre 1998. In questa stessa intervista tuttavia si legge che l'influenza non è diretta o quanto meno è solo un'ipotesi.
In particolare, il verso il cui significato viene ricollegato alla dottrina tibetana è: È tempo di lasciare questo ciclo di vite.
Vi è un esplicito riferimento alla ciclicità e l'utilizzo della parola vita al plurale lascia intendere che Battiato voglia parlare di reincarnazione. Questo testo di cui c'è chi ne rileva qui le tracce: "descrive le esperienze che l'anima cosciente vive dopo la morte, o meglio nell'intervallo di tempo che, secondo la cultura buddhista, sta fra la morte e la rinascita. Questo intervallo si chiama, in tibetano, bardo"; fonte.

Tuttavia, alla domanda: Il libro dei morti ha ispirato qualcuna delle sue canzoni?
Battiato risponde infatti che Direttamente no. Beh, forse "L'ombra della luce" rappresenta in qualche modo questo desiderio diilluminazione».
Di sicuro si sa che il sufismo, alcune fascinazioni tipiche della new age e la teosofia hanno fortemente influenzato la scrittura di Battiato e probabilmente non è operazione semplice individuare le molte correnti che convergono in questo testo che mi pare indubbio abbia un fortissimo respiro spirituale.

Vi è pure una versione in arabo che secondo me va verso un'interpretazione di L'ombra della luce verso fonti d'ispirazione connesse al tema della propagazione della luce alla base della filosofia araba (e che influenzò non poco la metafisica della luce che prese piede nel medioevo latino).

A me personalmente il motivo dell'essere all'ombra della luce ricorda molto il Cantico dei Cantici e la bella Sulamita che sedeva nell'ombra.
Mi riporta alla memoria al contempo la vicenda di San Paolo che dall'ombra e dallo specchio, simulacri del divino sotto forma naturale, muoveva verso l'archetipo di conoscenza della luce.
Sono motivi che richiamano la filosofia platonica e che si riferiscono al noto mito della caverna (posto all'inizio del VII libro de La Repubblica), dove proprio il gioco ombra/luce è volto a sottolineare il passaggio dall'ignoranza alla conoscenza.
Sono tutti motivi che rifluiscono poi nel Rinascimento europeo (e che si traducono anche in pittura, come ci insegna per esempio Caravaggio), i quali subiscono una forte mediazione da parte proprio del pensiero arabo medievale.

Per certi aspetti, dunque, il binomio luce/ombra è tra i più popolari che mi venga in mente ed è stato adoperato in modo - mi pare - piuttosto trasversale tra le culture per descrivere il rapporto tra il mondo naturale (cui l'essere umano appartiene) e la dimensione del divino/spirito/archetipo.

Da questo punto di vista, più che il richiamo a questa o quella teoria, qui mi pare che emerga con forza la spinta sincretica di Battiato, che a mio giudizio caratterizza non solo questo brano, ma anche altri della sua carriera. Penso per esempio a:
E ti vengo a cercare (1988) o ancora Voglio vederti danzare (1982).

Ma come non pensare alla chiusa di Prospettiva Nevski?:
“e il mio maestro mi insegnò com'è difficile trovare l'alba dentro l'imbrunire”. Dove ombra e luce sono sostituite da alba e imbrunire.

Sotto questo profilo, ben accetta altra interpretazione che rintracci invece filiazioni più precise o la volontà da parte del cantautore di esprimersi in un linguaggio specifico :) .

Quel che cerco di mettere nero su bianco è che potrebbe trattarsi, cambiando invece prospettiva, dell'uso consapevole di una metafora, scelta proprio perchè davvero spesso declinata in contesti gnoseologici tra i più vari, ovvero in ambiti che trattano come argomento il percorso che l'essere umano compie per giungere (o meno) alla conoscenza del principio (inteso non per forza in chiave religiosa come Dio, cattolico o altro che sia). Perciò, a meno che Battiato non dichiari in modo incontrovertibile che è la filosofia buddista su cui fonda le sue strofe, i concetti di ombra e luce potrebbero trarre ispirazione da correnti tra le più dissimili.

Sono comunque solo suggestioni che questo pezzo di Battiato mi suggeriscono e che forse riecheggiano in me perchè portano a galla un tema a me caro, ovvero la spiritualità al di là della confessione religiosa.

L'emozione ad ascoltare questa straordinaria poesia/preghiera può tuttavia rimanere scevra da queste ipotetiche ricostruzioni e lasciarsi semplicemente cullare dai versi.
Un inno al principio che dona quiete oltre ogni turbolenza, che siano esse gioie o dolori, sempre di apparenze si tratta. Di velature che adombrano il principio e che, giunti a esso, scompaiono riportando l'equilibrio.
E un'invocazione a che questo stato non cessi, a che il principio non ci abbandoni. Ma potrebbe d'altro canto farlo? O si tratta nel ritornello di dare voce alla somma paura, massima espressione della natura umbratile, che l'essere umano si ritrovi solo e che in fondo non solo il senso sia tutto qui, ma che sia tutto così com'è?

Il brano appartiene all'album Come un cammello in una grondaia del 1991.

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accogliere il vero senso della nostra vita, poichè noi siamo parte di un disegno divino, spirito divino, tutto ciò che ci ruota intorno è solo apparenza........ombre della luce divina....

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È un concetto buddhista mahayana! L’ombra della luce rappresenta l’inesistenza delle divinità, ma poiché l’uomo non lo accetta se le costruisce, ma esse sono solo un’immagine sfocata della Luce: l’Ombra della Luce

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La canzone e stupenda,;

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Bellissimo questo testo, da' coraggio alla vita quando serve.
Anna

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L'ombra rappresenta la dimensione umana e per questo ben definita, circoscritta. La luce, al contrario è la dimensione divina che ci attende e che per sua definizione è tutt'altro che definita.

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ça paura di consegnarsi all'ignoto che avviene già nello stato d'incoscenza e nel sonno ad esempio di quello che può accadere nel rapimento dalla coscienza dalla vita vissuta ...una richiesta di aiuto per quel momento "bardo"... e il non mi abbandonare mai che è infondo l'atto di ammissione della ricerca protettiva di  una entità superione .... Non bastano vite piccole per potersi riciclare ..occorre la protezione della Luce 

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