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Significato più votato
Qualcun altro oltre alla mia amica e a me avevano dato a questa canzone il valore di denunciare il nonsense in cui eravamo intrappolati, tra i voli pindarici della nostra immaginazione fervida, creativa e piena di energia e lo "zero assoluto" di un mondo che ci voleva chiusi in casa, senza relazioni, imbavagliati e in attesa.
La canzone ha presente un coro di bimbi, che mi ha riportato subito alla mente Girotondo di De Andrè.
Rispetto a questa scelta ho trovato poi molto interessanti le considerazioni contenute nel sito unadimille.it dove si abbozza un'analisi su questo che vi invito a leggere.
Sia il testo che l'utilizzo del coro di bambini porta in primo piano il tema dello scarto tra fantasia e realtà; tra ciò che è sognato e proiettato nella nostra mente e quello che trova spazio nella realtà.
Nel tentativo di uscire dal binomio cinismo/stupidità, ecco che secondo me il costume da torero - l'indossare cioè un vestito "da eroe" classico del carnevale - diventa simbolo della scelta, tanto ingenua quanto disincantata del fanciullo, inteso come forma icastica della capacità di riappropriarsi della poesia come forza in grado di trasformare il mondo. Un fanciullo che non ha peli sulla lingua, che vede le cose per come sono eppure non si accontenta, o forse sarebbe meglio dire rassegna, che lo scenario sia immutabile.
Il brano è contenuto nell'album A casa tutto bene del 2017.