Video per il significato della canzone Atlantide di Francesco De Gregori

Richiesto da anonimo

Pubblicato 27 ottobre 2013

Ultima interpretazione 11 marzo 2022

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Significato più votato

È la storia di un uomo che non ha inseguito il suo sogno d'amore. Vive ad Atlantide, cioè staccato dalla realtà, ed ha tanti ricordi che lo tormentano (il "principio di tristezza in fondo all'anima", i "barattoli di birra disperata"), che però riesce a nascondere molto bene ("sotto il letto"). Dà infatti l'impressione di essere felice: ha fatto carriera, simboleggiata dalla California, e il fatto che questa carriera abbia a che fare con la musica ("è diventato un grande suonatore di chitarre") ci fa pensare che quell'uomo sia De Gregori stesso. Il fatto stesso di riuscire a tenere nascosta questa grande tristezza gli sembra un sacrificio talmente grande da fargli pensare a volte di essere un eroe. Oltre alla carriera ha anche una donna a cui vuole molto bene, ma una ruga sulla sua guancia tradisce un rimpianto di tanti anni prima. Il terzo raggio si riferisce probabilmente ai 7 raggi teosofici, espressione della settuplice natura divina, tra i quali il terzo è quello dell'intelligenza. Vivere nel terzo raggio è proprio dei pensatori, dei filosofi, in senso lato di chi non si accontenta delle piccole gioie terrene, come una carriera di successo ed una donna con cui vivere, ma che vorrebbe qualcosa di più grande ed idealistico e che in questo caso non ha mai avuto. Ed è qui che la canzone finalmente ci svela qual è il grande rimpianto in questione: una ragazza di Roma, il cui viso gli risultava travolgente come il "crollo di una diga" e che amava in particolare per "la sua dolce curiosità". Si tratta di un amore mai vissuto: era una ragazza difficile da capire e lui dopo aver tanto cercato invano di conquistarla ha conosciuto un'altra donna, Lisa, certamente più acce. Curiosamente proprio in quel momento stava finalmente riuscendo a conquistarla, ma alla fine ha preferito la via semplice. È in questo senso che ha tradito la ragazza di Roma, e con lei i suoi sogni. Da un certo punto di vista la responsabilità di questo tradimento è anche di lei, che ci ha messo così tanto tempo ad aprirsi con lui, ma lui non gliene fa una colpa e la perdona per questo. Ora si sforza di non chiedere nemmeno più di lei, ovvero cerca di non pensarla più, ma a volte il suo ricordo inesorabilmente riaffiora...

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È la storia di uno che ha prima tradito (portato lontano dal vizio dell'amore) e quindi piantato (vive in California) una donna, lasciandola in uno stato pietoso (crollo di una diga). Si è poi rifatto una vita, diventando anche un musicista di successo, ma il ricordo della carognata che ha fatto lo segue ovunque (ha un cappello pieno di ricordi, barattoli di birra disperata e vive nel terzo raggio). L'unico modo che ha per "lenire" la consapevolezza di essersi comportato in modo censurabile è di negare reiteratamente la propria responsabilità, finendo col diventare completamente dissociato (quel "ditele che la perdono per averla tradita" è al tempo stesso la sua ammissione di colpa e il culmine dei suoi tentativi allucinati e falliti di addossare a lei il proprio tradimento).

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È un personaggio che viaggia attraverso fasi diverse della sua esistenza..fatta di malinconia (nasconde sotto il letto barattoli di birra disperata),di sogni ad occhi aperti (a volte ritiene di essere un eroe) di prigionia (il terzo raggio credo si riferisca a quello di un carcere), del costante bisogno di innamorarsi e ricercare ancora l'amore (mi porto' lontano il vizio dell'amore). Il finale è uno sguardo melanconico sul passato e su una storia importante e finita...per un tradimento. La frase ditele che la perdono per averla tradita credo che possa significare che un tradimento può nascere da una profonda sofferenza ed essere a sua volta motivo di sofferenza anche per chi lo fa. è in ogni caso una canzone molto onirica..bellissima anche pe e questo..è poi si sa..non c'è niente da capire

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Si viaggia all'interno della vita tra le varie stagioni e tra i vari ricordi " con un cappello pieno do ricordi". Con una vita da ricominciare ogni volta che si finisce un viaggio. Il desiderio di non volere avere rimpianti e di perdonare se stessi e le persone che si sono amate.

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andrea ha ragione...ma non sono fasi della vita è proprio in quel preciso momento della vita che un grosso suonatore di chitarra che vive in california sente che il suo mondo sta per sprofondare e che vive la sua vita come una prigione...in tournee probabilmente volando tra roma e napoli ripensa al momento in cui la sua vita si è rotta definitivamente per inseguire la vanagloria ed abbandonando colei che le avrebbe donato una vita semplice ma vera...lui la tradì compiendo il gesto che gli rovinerà la vita e per questo la perdona.

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sono tre personaggi diversi (anzi, quattro con l'uomo di passaggio), ed è evidente che il terzo raggio è quello del carcere senza arzigogolare esegesi lambiccate...

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il crollo di una diga non mi da l'idea di qualcosa di brutto esteticamente, piuttosto di drammatico e di travolgente. il tradimento potrebbe anche riferirsi alla dolce curiosità di lei, che potrebbe aver tradito cambiando, crescendo ...e lui a sua volta ha afferrato questo piccolo "segreto" perdendo lei nello stesso istante, la magia della sua dolce curiosità.

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La canzone, intrisa di sottile e dolce malinconia, parla di un uomo, attualmente di passaggio per l’Italia, che ormai vive ad Atlantide, cioè in un’isola inabissata, sommersa di ricordi (“con un cappello pieno di ricordi”), evocati dal sorvolo di Napoli. Si tratta di ricordi di un passato di cui ha finalmente compreso il senso (“ha la faccia di uno che ha capito”) senza tuttavia riuscire a lenire la tristezza profonda che gli provocano (“e anche un principio di tristezza in fondo all’anima”). Di nascosto si consola bevendo “barattoli di birra disperata”. Ciò nonostante, da sette anni vive in California, lontano da dove viveva un tempo, è un uomo di successo (“è diventato un grosso suonatore di chitarre”) e stravede per una donna americana a cui ripete che è la donna con cui vivere. Ma è una bugia, rivelata da “una ruga sulla guancia sinistra”. Probabilmente per evitare delusioni o tensioni ha imparato a non chiedere più di una ragazza di Roma contraddistinta da una “dolce curiosità” alla quale ha causato un dolore profondo, un dolore così profondo da identificarla totalmente, nel ricordo, con quel dolore, con quelle lacrime (“la cui faccia ricorda il crollo di una diga”). Era lei la vera donna con cui vivere, il grande amore che conobbe un tempo imparandone il nome, prima che il vizio dell’amore, un cuore troppo irrequieto e volubile, lo portasse lontano da lei, forse alla fine proprio in California. Quando ormai lei aveva incautamente rivelato troppo di sè, cedendo all’abitudine e dissipando il proprio mistero, lei lo ha perduto...ma dopo tutto questo tempo lui la perdona per averlo perduto, per averlo lasciato in balia dei suoi demoni, del suo cuore indomito e instabile, per averlo, in tal modo, spinto a tradirla (anche se sa che probabilmente lei non potrà mai perdonarglielo e, forse, perdonarselo)

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Mi trovo totalmente d'accordo con Lauro.

Per me "Lui" é ogni volta una persona diversa, che rappresenta un diverso modo di affrontare gli eventi che la vita riserva, ed il ruolo che il rapporto con l'altro sesso ha rivestito in questo rapporto; e di ogni "lui" si parla della situazione attuale ("lui adesso"; é solo l'ultimo ritratto che inizia diversamente).

L'unica cosa che li accomuna é il fatto di aver in qualche modo cambiato vita; ma ognuno ha reagito diversamete agli eventi e si trova in una situazione differente.

Il primo "lui" é andato via psicologicamente, si é estraniato. Dove viva fisicamente non ha importanza, ma nella condizione attuale ha ridotto al minimo i contatti con il resto della società.

Il secondo "lui" é andato via fisicamente, ha deciso di (in)seguire i suoi sogni, e vive tranquillo e pago di questo, Lisa compresa. 

Il terzo "lui" aveva provato ad "andarsene" attraverso una strada diversa (nel terzo raggio di San Vittore sono reclusi i detenuti per droga), e l'appiglio con la vita precedente é la ragazza di Roma "la cui faccia ricorda il crollo di una diga".

Il quarto "lui" ha deciso di seguire la strada che più gli conveniva (se "volava alto nel cielo di Napoli" probabilmente era su un volo di linea, e nel 1975 questo pià facilmente significava essere un "business man") passando sopra le esigenze altrui, ma adesso, ogni tanto, emergono i rimorsi.

Mah... non saprei neanche perché a distanza di anni mi sono ritrovato in testa questo brano...

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la frase finale "ditele che la perdono per averla tradita" è emblematica di tutta la poetica del Principe, di uno cioè che mai e poi mai rischierà la frase fatta, ma sempre quella ad effetto, che possa stupire e creare mille interrogativi, proprio come se le canzoni fossero dei quadri di Magritte, in cui il significato desta sempre incertezza, curiosità, interrogativi. L'altra frase che desta stupore è "lui adesso vive nel Terzo Raggio" che certamente rievoca atmosfere esoteriche: i Sette Raggi sono 7 tipi di energie che permeano l’universo e favoriscono l’evoluzione del creato; il terzo è quello dell'intelligenza. La frase finale, invece "ditele che la perdono per averla tradita" è a mio avviso un chiaro esempio di manipolazione delle parole; in questo caso l'unico senso che la frase può avere può avere è cambiare l'accento e con esso il senso del verbo: da "perdonare" a "perdere": "ditele che la pèrdono per averla tradita". Il resto della canzone è più comprensibile recando in sè il solito, meraviglioso clima trasognante del cantautore romano.

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Io ho un idea completamente diversa e forse anche più semplice.
Per me "lui" che è diventato un grosso (attenzione non grande) suonatore di chitarre, lui che pensa di essere un eroe, che nasconde barattoli di birra disperata, che vola sopra il cielo di Napoli, può essere una sola persona: Elvis Presley.
Lisa è il nome di sua moglie, negli ultimi anni strafatto di medicine e chissà cos'altro,si credeva un santone, un esponente della CIA, ha cantato "O Sole Mio", riferimento a Napoli, e si dice che abbia avuto un flirt con Sophia Loren.
Magari mi sbaglio.

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È un viaggio su piani del sogno e del suggestivo. Da Atlantide alla california. Una serie di quadri, ritratti tra loro diversi ma forse collegati? Credo stia all'ascoltatore decidere in questo caso.

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quattro storie separate, quattro amori incompiuti, abortiti. con relativi stati d'animo dei rispettivi protagonisti e ovviamente tutte legate da un sottile filo; tra l'altro, a rendere giustizia alla mia interpretazione è il fatto che chi vive ad atlantide è sommamente deluso, anzi disperato come la sua birra, forse scaricato, mentre chi vola alto nel cielo di napoli direi che è lui che ha lasciato, tra l'altro una donna ricca (rubatele pure i soldi), che non mi sembra affatto la ragazza di roma. il recluso del terzo raggio avrebbe potuto forse "sistemarsi" con la ragazza il cui volto ricorda il crollo di una diga, ma ha scelto un altra strada (ma mi portò lontano il vizio dell'amore). Quello che vive in California sono anni che si illude che possa ritornare  il grande amore di gioventù che non c'é e non ci sarà più, e nel frattempo si sforza di amare la donna per cui apparentemente "stravede", ma la ruga che si forma sulla guancia sinistra parla chiaro, non è Lisa la donna della sua vita...

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Certo non sappiamo come fu vissuto questo incontro.....
Diciamo che se se c'era la possibilità di stare insieme ma "il vizio dell'amore" (chiamiamolo impulso libidico, di correre dietro ad ogni novità, quindi anche a nuovi incontri, donne) l'ha fatto deviare, allora:
"Caro suonatore di chitarre, la 'colpa' è SOLO TUA!"
fep

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Insomma, verrebbe da dire che il "maschile" di noi deve sempre scrollarsi di dosso le sue responsabilità e attribuirle e declinarle al femminile.......

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E' meravigliosa perchè abbraccia una serie di esperienze di vita che riguardano tutti o quasi, descrivendole in modo così limpido, a tratti simbolico e personale, che si rischia di invischiarvici, senza dimenticare che la melodia e tutto il fraseggio musicale sono perfetti per ciò che il testo descrive.....
Mi allontano invece dall'impostazione "maschile" (non in quanto riferita al genere, anche se propria dei maschi) di "incolpare" la donna del tradimento di lui, donna la cui "colpa", nel testo, era "semplicemete" essere di una bellezza travolgente e dolcemente curiosa!!!
Appiopparle la colpa per questo??? Per essere stata sè stessa??? Proprio no!!!
Mi verrebbe da dire, con un francesismo: "sei tu che sei stato incapace, coglione, di starle accanto, preso solo dal tuo narcisismo, smania di successo, a rincorrere un sogno.....Lei non c'entra"
fep

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E' SEMPLICEMENTE......................LA MIA STORIA !

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La perdona per averla tradita perché è lei che lo ha messo in condizioni di farlo

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Parla di un uomo che ripensa non senza nostalgia ad una storia passata, ormai finita, ma che di certo ha vissuto intensamente. Nonostante si sia rifatto una vita e stia bene non è piú riuscito a provare le stesse emozioni.

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armonia

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A proposito di ritratti. In questo gran bell'articolo si trova la descrizione dei ritratti con tanto di foto: http://www.affinities.net/states/forum/forum_page.php?forumId=1475

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Testo

Lui adesso vive ad Atlantide
con un cappello pieno di ricordi
ha la faccia di uno che ha capito
e anche un principio di tristezza in fondo all'anima
nasconde sotto il letto barattoli di birra disperata
e a volte ritiene di essere un eroe

Lui adesso vive in California
da 7 anni sotto una veranda ad aspettare le nuvole
è diventato un grosso suonatore di chitarre
e stravede per una donna chiamata Lisa
quando le dice tu sei quella con cui vivere
gli si forma una ruga sulla guancia sinistra

Lui adesso vive nel terzo raggio
dove ha imparato a non fare più domande del tipo
conoscete per caso una ragazza di Roma
la cui faccia ricorda il crollo di una diga?
io la conobbi un giorno ed imparai il suo nome
ma mi portò lontano il vizio dell'amore

E così pensava l'uomo di passaggio
mentre volava alto sul cielo di Napoli
rubatele pure i soldi rubatele anche i ricordi
ma lasciatele sempre la sua dolce curiosità
ditele che l'ho perduta quando l'ho capita
ditele che la perdono per averla tradita.

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