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L'Antologia di Spoon River di Edgar Lee Masters fa da sfondo all'intero album e ne Un chimico ritroviamo la figura del farmacista Trainor, ripiegata nell'immagine dello scienziato che si rinchiude dentro alla chimica. Se pur tralasciando molti degli intrecci e dei rinvii interni all'Antologia, qui De Andrè riprende Trainor come forma icastica che "interessa al cantautore in quanto figura che per paura sceglie di rifugiarsi nell’unica cosa che conosce, ovvero nella chimica con la sua legge e il suo ordine".
Fonte.
Il chimico infatti ben si destreggia tra tutte le regole che riguardano il mondo fisico
Da chimico un giorno avevo il potere
di sposare gli elementi e di farli reagire
tuttavia De Andrè si sofferma a lungo sulla sua incapacità di abbandonarsi alla vita, all'amore e a tutto ciò che non è anticipatamente conoscibile.
ma gli uomini mai mi riuscì di capire
perché si combinassero attraverso l'amore.
Affidando ad un gioco la gioia e il dolore.
Proprio per la sua incapacità di prevederne le leggi, il protagonista di questa canzone rinuncia all'amore, a figliare e a qualsiasi esperienza contornata dal mistero, perchè in preda alla paura (del lasciarsi andare):
Che paura, che voglia che ti porti lontano.
Fui chimico e, no, non mi volli sposare.
Non sapevo con chi e chi avrei generato
Eppure nel modo in cui De Andrè fa parlare il chimico emerge a mio parere tanta poesia. Sebbene prigioniero delle leggi che governano il mondo e dedito solo allo scibile, nel modo in cui descrive i fenomeni fisici in termini chimici pare nascondersi un profondo sentimento di ammirazione e visionaria profondità, a voler stemperare una separazione netta tra ciò che è incomprensibile e la scienza stessa:
Ma guardate l'idrogeno tacere nel mare
guardate l'ossigeno al suo fianco dormire:
soltanto una legge che io riesco a capire
ha potuto sposarli senza farli scoppiare.
Soltanto la legge che io riesco a capire.
Nella chiusa della canzone De Andrè lascia intendere il pentimento del chimico, che di fronte alla propria morte, accaduta scioccamente quanto scioccamente accade d'innamorarsi, sembra preda del rimpianto, concludendo circolarmente il brano che si era aperto proprio con l'immagine dei fuochi fatui a incorniciare l'epitaffio del chimico:
Solo la morte m'ha portato in collina
un corpo fra i tanti a dar fosforo all'aria
per bivacchi di fuochi che dicono fatui
che non lasciano cenere, non sciolgon la brina.
Solo la morte m'ha portato in collina.