Richiesto da Nilo misuraca
Pubblicato 21 novembre 2015
Ultima interpretazione 11 novembre 2018
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Qui però il cantante va giù pesante con i secondini, con i quali non vuole condividere neppure l'aria che respira nel cortile, ma soltanto la prigione.
Vero che il cantante ha sempre perdonato, anche i suoi carcerieri dopo il rapimento, tuttavia considerava la libertà il bene più prezioso ed i secondini sono sempre stati l'emblema di coloro che vigilano sulla privazione della libertà altrui.
Tanto per rimanere sul tema del rapimento: il cantante perdonò i rapitori ma disse esplicitamente che non li invidiava considerato che, una volta beccati, sarebbero finiti in carcere.
In quel carcere che appunto è il luogo della canzone, una sorta di inferno in terra.
Nella canzone, inoltre, il cantante spiega come si possa finire in carcere anche senza essere cattive persone, ma semplicemente ribellandosi all'ordine costituito.
Putroppo anche il cantante si trova ad affrontare il paradosso che non esiste un modo legale per ribellarsi.
La frase più bella, a mio avviso è: "vagli a spiegare che è primavera".
Il cantante si scaglia contro coloro che tolgono la libertà ai giovani, come nella canzone Geordie dove stanno per impiccare un ragazzo che non ha neppure vent'anni, chiedendo che lo stesso sia impiccato una volta che sia calato "l'inverno sopra il suo viso".
Il cantante ha molto a cuore la primavera della vita, il mese di aprile o del maggio nelle sue canzoni, ripreso anche nella canzone la Guerra di Piero dove dice che per "crepare di maggio ci vuole tanto troppo coraggio".
Quindi, nonostante tutte le sue canzoni parlino apertamente di perdono, il cantante non perdona a prescindere.
Lui, la privazione della libertà, libertario qual era, soprattutto strappata nella giovinezza, la condanna con forza.
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Canzone che come quasi tutte le canzoni di De Andrè va contro l'ordine costituito. In quel periodo (anni 70) si dava la colpa di tutto alla società. Eri drogato? Colpa della società Eri un ladro? Colpa della società. Va comque dato atto a De Andrè che lui viveva le sue idee in prima persona. A differenza di tanti buonisti odierni che se la prendono con chi teme ladri, zingari erc, però vivono in ville di lusso e se gli rubi uno stuzzicandenti da buonisti comprensivi vorrebbero darti l'ergastolo, De Andrè restò sempre coerente. Quando fu rapito assieme a Dori Ghezzi ebbe parole di comprensione pe i suoi carcerieri.
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Di respirare la stessa aria
di un secondino non mi va
perciò ho deciso di rinunciare
alla mia ora di libertà
se c'è qualcosa da spartire
tra un prigioniero e il suo piantone
che non sia l'aria di quel cortile
voglio soltanto che sia prigione
che non sia l'aria di quel cortile
voglio soltanto che sia prigione.
È cominciata un'ora prima
e un'ora dopo era già finita
ho visto gente venire sola
e poi insieme verso l'uscita
non mi aspettavo un vostro errore
uomini e donne di tribunale
se fossi stato al vostro posto...
ma al vostro posto non ci so stare
se fossi stato al vostro posto...
ma al vostro posto non ci sono stare.
Fuori dell'aula sulla strada
ma in mezzo al fuori anche fuori di là
ho chiesto al meglio della mia faccia
una polemica di dignità
tante le grinte, le ghigne, i musi,
vagli a spiegare che è primavera
e poi lo sanno ma preferiscono
vederla togliere a chi va in galera
e poi lo sanno ma preferiscono
vederla togliere a chi va in galera.
Tante le grinte, le ghigne, i musi,
poche le facce, tra loro lei,
si sta chiedendo tutto in un giorno
si suggerisce, ci giurerei
quel che dirà di me alla gente
quel che dirà ve lo dico io
da un po' di tempo era un po' cambiato
ma non nel dirmi amore mio
da un po' di tempo era un po' cambiato
ma non nel dirmi amore mio.
Certo bisogna farne di strada
da una ginnastica d'obbedienza
fino ad un gesto molto più umano
che ti dia il senso della violenza
però bisogna farne altrettanta
per diventare così coglioni
da non riuscire più a capire
che non ci sono poteri buoni
da non riuscire più a capire
che non ci sono poteri buoni.
E adesso imparo un sacco di cose
in mezzo agli altri vestiti uguali
tranne qual è il crimine giusto
per non passare da criminali.
Ci hanno insegnato la meraviglia
verso la gente che ruba il pane
ora sappiamo che è un delitto
il non rubare quando si ha fame
ora sappiamo che è un delitto
il non rubare quando si ha fame.
Di respirare la stessa aria
dei secondini non ci va
abbiamo deciso di imprigionarli
durante l'ora di libertà
venite adesso alla prigione
state a sentire sulla porta
la nostra ultima canzone
che vi ripete un'altra volta
per quanto voi vi crediate assolti
siete lo stesso coinvolti.
Per quanto voi vi crediate assolti
siete lo stesso coinvolti.
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