Hotel Supramonte, significato

di Fabrizio De Andrè
Significato della canzone Hotel Supramonte di Fabrizio De Andrè
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Il Supramonte è il luogo dove De Andrè venne tenuto, per 4 mesi, sotto sequestro dalla malavita organizzata della Sardegna: la cosiddetta “anonima sequestri sarda”. Fu sequestrato assieme alla compagna Dori Ghezzi. 

So il significato che si attribuisce a questa canzone, il perche è stata “adattata” ma io in questa canzone leggo moltissime altre cose, è questo il potenziale di De Andrè, racchiudere in poche strofe un universo intero…
 Io per esempio nella strofa "E se vai all'hotel Supramonte.... tu vedrai una donna in fiamme e un uomo solo" leggo:
 L'hotel Supramonte è stata la loro "casa" per un pò di tempo una casa di prigionia, come molte persone rivedono nella loro quotidianità una prigione, vedo un marito e una moglie nella loro prigione, che si sono costruiti, promettendosi amore, e vedo una donna in fiamme, appunto, una donna indignata con il suo uomo, una donna triste, non soddisfatta, che rimprovera all'uomo di averle in qualche modo rovinato la vita, e da qui "L'uomo solo" un uomo a sua volta non capito, non apprezzato, triste.
 "e una lettera vera di notte falsa di giorno"
 Io vedo una donna che durante le sue notti insonni scrive a suo marito, scrive tutto quello che non ha più la forza di dire, scrive ciò che spera cambi, ma poi arriva il giorno e queste lettere si dimostrano false perchè nulla mai cambia, il loro rapporto è sempre il medesimo...
 " e poi scuse e accuse e scuse senza ritorno"
 E come in ogni rapporto ci sono le liti, le accuse, i pianti, le promesse, le scuse, e poi ancora liti..senza ritorno, perchè non si può mai tornare all'inizio, quando tutto era bello, era più semplice, quando tutto profumava di gioia..
 poche frasi che racchiudono la quotidianità di moltissime persone.

Immagine dell'utente KIara C. | 5 Punti
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Immagine dell'utente Radio

Estraneato? É abbastanza evidente che il significato più o meno sia questo, e non credo ci sia tanto di nascosto, si parla di un esperienza cruda, e la canzone, seppur nella sua de Andreina dolcezza è molto nuda e cruda...più o meno sono d accordo anche se la storia della lettera era sicuramente riferita a una lettera che de André scrisse al padre per sollecitare il pagamento del riscatto...

Immagine dell'utente Sarita

Esatto!!! Senza bisogno di estraniarsi

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Max

La canzone si intitolava Hotel Miramonte e fu scritta da Massimo Bubola nell'omonimo hotel diverso tempo prima. Dopo il sequestro di de andré, Massimo, mentre lavoravano al disco, fece ascoltare il pezzo a de andré che le cambiò il titolo perché gli ricordava i giorni del sequestro e una frase. Nell'originale di Massimo si dice "e ora siedo ai bordi del letto", de andré, per adattarla all'esperienza del sequestro cambiò le parole con "e ora siedo sul letto del bosco". La paternità della canzone, come molte altre co-firmate sono di Bubola. Dan.

Immagine dell'utente Giacinto

Il supramonte è una catena montuosa che comprende non solo Orgosolo ma altri 3 paesi più altre località e frazioni.

Immagine dell'utente Grazia

La canzone non lascia spazio ad altre "rivisatazioni" ...forse una delle poche di Faber che si rifà esattamente a ciò che narra. E cmq si, lettera come scritto già qui sopra era quella scritta al padre, nel quale scriveva tutta la sua rabbia verso la famiglia che non voleva usare i SUOI soldi lasciandolo di fatto in balia degli eventi... ho letto l'originale in una mostra a Roma.

Immagine dell'utente Evangelista

Questa narrazione .,.,...racconta la tristezza assoluta....il non essere più padrone della propria vita......non posso scrivere altro....se non confermare quello che ho già commentato....la tristezza assoluta......mi spiace ..... È mi sento emotivamente coinvolto ogni volta che ascolto questa canzone......la mia terra è altro..... È UNA TERRA GENEROSA.,...COME LO SONO I SUOI ABITANTI...,.SI OK UN PO' DIFFIDENTI A PRIMO IMPATTO.....MA POI ... QUANDO ENTRI DENTRO LE GRAZIE DI QUESTA TERRA.....E DEI SUOI ABITANTI......NON RIESCI PIÙ A STACCARE QUEL CORDONE OMBELICALE CHE SI SVILUPPA...... È CHE È FATTO DI GENTE SINCERA E ALTRUISTA......QUESTA È LA MIA TERRA..,.DESCRITTA IN POCHE PAROLE...,CHI RIESCE AD ENTRARE NEL CUORE E NELL' ORGOGLIO DI QUESTA TERRA E DEI SUOI ABITANTI....NON VORREBBE ANDARE VIA......🥹❤️.

Immagine dell'utente Giulietta

Rispondo ad Evangelista....si una splendida terra la tua...Si...mi riferisco a mio padre, giovane Carabiniere negli anni 60 ad Orani...per quattro anni....ci ha lasciato un pezzo di cuore... ancora oggi lo vedo su Google Heart, che cerca quei posti, dove nel 2002 ancora anziani si ricordavano del carabiniere Moro....."su Moro ese!!!"""...che ancora lo riconoscevano...e li pianti di gioia

È riferita al sequestro di Faber e di sua moglie, Dori Ghezzi nel 1979.
Il Supramonte è nei dintorni di Orgosolo, ed è stato luogo di numerosi sequestri, quindi De André parla del luogo come di un hotel. L' uomo solo è chiaramente il sequestrato, penso i versi successivi siano riferiti al sequestro, la donna in fiamme e nei versi successivi si parla della moglie e del suo dolore che però non faceva trasparire, forse addirittura timori sulla tenuta del loro amore, immagino.
Le scuse e accuse e le lettere dovrebbero essere legate alle storie che giravano in quel periodo riguardo alle false notizie sull' abbandono della trattativa coi rapitori da parte delle famiglie di Fabrizio e Dori.

Immagine dell'utente Piero | 124 Punti
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Anonimo

la lettura del testo si presta. a piu version

Immagine dell'utente Elsa

La lettera "vera di notte e falsa di giorno" è quella che i sequestratori fecero scrivere a De Andrè da indirizzare al padre. De Andrè NON condivideva e non voleva scrivere quello che gli fecero scrivere i sequestratori e dunque la lettera: scritta probabilmente di "notte" sotto la minaccia dei sequestratori, era "vera" (perchè "loro" la credevano "vera", "veritiera" o che comunque che sortisse un effetto veritiero), ma in realtà era "falsa" perchè appunto Fabrizio NON avrebbe mai scritto quelle parole a suo padre e dunque la lettera, nel momento in cui veniva "letta", "aperta" "disvelata" alla luce del giorno, si palesava appunto falsa.

Immagine dell'utente Sarita

Esatto!!! Senza bisogno di estraniarsi

Immagine dell'utente Giacinto

Riguardo al post di max dissento in toto. La maternità di una canzone per aver cambiato due parole, una in un titolo e una in una frase? Fa ridere, come quando asserisce "come tutte le altre" intendendo la cooperazione di scrittura delle canzoni. Falso!! Sebbene ne abbia fatto con bubola e fissati etc.. Ma affermare ciò fa ridere.

Se vieni rapito e vai quindi alla macchia vedrai la disperazione di chi è sequestrato insieme a te. Vedrai il travaglio della trattativa per il riscatto le lettere scritte perché costretti e quindi vere e contemporaneamente false. Ti verranno i dubbi sulla fermezza dei sentimenti della tua donna costretta nel rapimento con te. Grazie all'amore avrai tanto da vivere ( molto da dire ed il treno che potrai perdere) e ti chiedi se nella disperazione ci sia ancora amore. Pensi però che questo disagio finirà senza farti tanto male. Lo stare li in un posto cercato, perche ti cercano il posto prenderà il tuo nome quanto tempo passa e dovrà passare ancora senza la certezza del domani con la paura del futuro e di quello che potrà succedergli. Quanto sia profondo ed intriso di sensazioni questo testo è incredibile.

Immagine dell'utente corrado | 3 Punti
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Immagine dell'utente Nico

approvo e condivido questa interpretazione di un brano molto bello come tutta la poesia in musica di de andrè

Immagine dell'utente Gioacchino

Secondo voi Faber ha 'sofferto' di una cosiddetta 'Sindrome di Stoccolma ' nei confronti di uno o più dei suoi (loro!) sequestratori? Me lo sono chiesto spesso e vorrei sapere cosa ne pensate voi...

E' oltre il senso letterale delle parole. E' la sofferenza di Una terra Che lui ama e che capisce.... è l'animo dolce e nobile di un poeta senza uguali.

Immagine dell'utente Costantino | 20 Punti
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De Andrè era un "buonista" giustificava sempre tutto e tutti. Non sono d'accordo con lui, ma devo ammettere che Faber fu coerente. Infatti a differenza di molti "buonisti" che a parole sono buoni, ma se gli rubi uno spillo vorrebbero darti l'ergastolo, Fbrizio ebbe parole di perdononei confronti dei sequestratori

Immagine dell'utente Alessandro67 | 146 Punti
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Immagine dell'utente Gavino

che dire di Fabrizio,solo che ci manchi immensamente.....

Immagine dell'utente Giacinto

Buonista? Non credo, giustificare tutto e tutti no, si incentrava sui diseredati, gli ultimi, posti ai margini della società. Spiegava, secondo im suo punto di vista, le ragioni che portavano delle persone dimenticate a compiere determinate azioni. Lui perdonò i suoi rapitori poiché capí che gli stessi erano comandati da altri e, quindi, obbligati a compiere quell'azione e, difatti, disse che lui da quella situazione ne uscí, loro no, sono dentro a vita.

Per me il significato riguarda la consapevolezza che la gente anche la più crudele apparentemente, ha una coscienza una propria dignità che però per ignoranza o per pigrazia Va fatta emergere e chi meglio di De andre avrebbe potuto farlo lui capiva prima degli altri l animo umano ecco perché da questa atroce esperienza è riuscito a trarne il massimo e a perdonare i propri carcerieri

Immagine dell'utente Benedetta | 24 Punti
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