Sanremo 1996: con questo brano che vede la partecipazione della voce di Tosca, Ron vince il Festival.

La canzone, scritta dallo stesso Rosalino Cellamare, ci parla naturalmente d'amore, come già si può evincere dall'eloquente titolo. Ma d'amore in un'accezione particolare: la canzone non ci fa capire se l'amore è consumato nel presente o se si tratta di un anelito, un'aspirazione al futuro (fra cent'anni, appunto) e a quello che potrebbe accadere se le condizioni fossero diverse. 

Possiamo però capire che si tratta di un amore molto coinvolgente, estremamente passionale, che consuma come una miccia accesa che, ardendo, ci brucia:

Il significato di Vorrei incontrarti tra cent'anni mi pare dunque insista sull'importanza di posporre in un tempo irraggiungibile, un amore per sua stessa natura mai pienamente afferrabile e vivibile nel concreto perché troppo forte, troppo intenso.

Secondo me, dunque, nell'impossibilità dettata dal tempo (noi fra cent'anni non ci saremo) si trasla quell'impossibilità effettiva di poter trasferire questo sentimento così coinvolgente nella vita di tutti i giorni e in questo rintraccio il significato della prima parte di questa canzone.
Un ritmo che si spezza, anche vocalmente, con l'inserimento di Tosca, che porta nel presente questo slancio tutto mirato al futuro e che ci fa capire come solo l'amore stesso, può dare la forza di vivere il sentimento nel presente.
Ecco che la frase Vorrei incontrarti tra cent'anni nella parte finale mi sembra possa assumere il valore quasi di una promessa.

Dal punto di vista della storia della canzone, si è sospettato in anni passati che Vorrei incontrarti fra cent'anni fosse stata al centro di un broglio: c'è chi sostenne che i vincitori del Festival sarebbero stati Elio e le storie tese (arrivati secondi con La terra dei cachi), ma che furono deliberatamente trasferiti i voti a favore di Ron e Tosca ( tra l'altro Ron avrebbe già tra l'altro dovuto partecipare in duetto con Spagna, poi arrivata quarta con E io penso a te).
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