Fogh in nakhal, significato

di Franco Battiato
Significato della canzone Fogh in nakhal di Franco Battiato
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Questa canzone, interpretata da Franco Battiato durante il concerto di Baghdad (1992) e inserita successivamente nell'album Caffè De la Paix, è un canto tradizionale iracheno.

Tradotto come "Sulle palme" il brano ha vissuto numerose reinterpretazioni.
Per esempio, note furono le versioni di Nazem al Ghazali, cantautore iracheno del XX, di 
Sabah Fakhri (Siria) e di Dania (Libano).
Fonte.

La canzone narra di un innamorato, malato d'amore e richiama i canti sufi dell'epoca d'oro (XII secolo d.C.), nelle varie interpretazioni furono adoperate delle forme (più o meno complete) della versione originale.

La versione più conosciuta in Italia è naturalmente quella diffusa da Franco Battiato, che in traduzione suona così:

Sulle palme
Sulle palme, lassù
sulle palme, lassù
non so se è la tua guancia che brilla
o la luna, lassù.
Io non voglio, ma la pena mi tormenta.
L'insolente mi chiede:
"Perché giallastro è il tuo viso?"
Non ho nessuna malattia:
soffro per quella persona bruna
che m'imprigiona coi suoi dolci occhi

Fonte.





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e' L'EMOZIONE regina dei sentimenti
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