Richiesto da Alessandro67
Pubblicato 22 settembre 2015
Ultima interpretazione 02 settembre 2024
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Detto che la canzone è meravigliosa, con quel suo fascino retrò, occorre dire che il testo è un insieme di citazioni. Da Arrivederci Roma, canzone di Renato Rascel dei primi anni sessanta, alle operette La Vedova Allegra e Il Paese dei Campanelli che ci riportano all'inizio del Novecento. E poi c'è la Dolce Vita, non necessariamente quella di Fellini, ma quella del Jet Set che si riversava in centro nel periodo del Boom Economico. È tutto ciò è pervaso della malinconia per un tempo che è stato e non è più.
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La canzone è un chiara critica a Sanremo e alla cultura musicale italiana. All'epoca il gruppo, incline ai cambiamenti, aveva molto più successo all'estero che in Italia, troppo conservatrice per quei suoni elettronici. Non a caso "Non ti accorgi di me e non sai che pena mi dai"
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Splendida canzone che mischia l'atmosfera, i costumi della Roma degli anni del film vacanze romane (1953) e "La dolce vita" e il modo di cantare classico della Ruggero alle sonorità elettroniche moderne degli anni 80
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La canzone è un omaggio a Roma e al film "Vacanze romane" (non a caso ha lo stesso tttolo) e anche al film La dolce vita di Fellini "Poi, dolce vita che te ne vai"
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"città che non ha più campanelli", secondo me potrebbe significare che a Roma, nella sua epoca dorata, le porte delle case erano sempre aperte, praticamente a tutti, con feste e convivi tutto il tempo, per cui i campanelli già non si utilizzavano...
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Roma, dove sei? Eri con me
Oggi prigione tu, prigioniera io
Roma, antica città
Ora vecchia realtà
Non ti accorgi di me e non sai che pena mi fai
Ma piove il cielo sulla città
Tu con il cuore nel fango
L'oro e l'argento, le sale da te
Paese che non ha più campanelli
Poi, dolce vita che te ne vai
Sul Lungotevere in festa
Concerto di viole e mondanità
Profumo tuo di vacanze romane
Roma bella, tu, le muse tue
Asfalto lucido, "Arrivederci Roma"
Monetina e voilà
C'è chi torna e chi va
La tua parte la fai, ma non sai che pena mi dai
Ma Greta Garbo di vanità
Tu con il cuore nel fango
L'oro e l'argento, le sale da te
Paese che non ha più campanelli
Poi, dolce vita che te ne vai
Sulle terrazze del Corso
"Vedova allegra", máìtresse dei caffè
Profumo tuo di vacanze romane
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