La Morte (non esiste più)

Video per il significato della canzone La Morte (non esiste più) di Baustelle

Richiesto da Carlo Car

Pubblicato 25 marzo 2013

Ultima interpretazione 05 marzo 2017

Interventi 7 · Visualizzazioni 1233 · Annotazioni 2

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Significato più votato

Ascoltate questa meraviglia e dedicatela a chi ancora non ha capito la potenza di un sentimento vero, e sta perdendo tempo, e potrebbe già essere troppo tardi. L'amore è vita, la vita è amore. E allora sì che la morte non esiste più e niente muore.

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"La morte" non doveva essere una canzone dei Baustelle, perché presupponeva un cantante più anziano e più cattolico di me, che non sono credente, figurati cattolico. Poi è stata ripescata, alla fine rientra anche lei nel concept del disco. Sinceramente non mi ricordo come è nata. C'era solo quest'idea di un anziano che canta una canzone-mantra alla sua compagna per annullare la morte.

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Mi domandavo se

"nei fiori di campo e nei passeri se nevica, li vedo campare senza niente da mangiare osservo Dio, lo lascio fare."

fosse un riferimento al brano evangelico: "Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? " Vangelo di Matteo

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In una intervista la band spiega:

“E’ una canzone in cui il protagonista trova conforto in una visione pura, quasi ultraterrena, dell’amore. E che in questo modo riesce ad allontanare, almeno in alcuni momenti dei giorni che gli restano da vivere, la paura della morte. In fondo, è comunque una canzone sul passare del tempo, che è il tema che lega tra loro le canzoni di questo disco”.

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Secondo me nella canzone la morte è vista come un evento consolatorio dopo la quale la morte stessa (e tutto il male della vita) "non esiste più"

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Quando si scrivono saggi di analisi sui testi delle canzoni ti senti in qualche modo un po' violentato o comunque messo sotto il microscopio da uno che ha una visione molto precisa delle tue canzoni. Poi se è cattolico è ancora più evidente. Non metto certo il divieto di fare cose del genere, diciamo che non è un tipo di lettura che mi appassiona. Non l'ho trovato male perché, al di là del taglio cattolico, ha un approccio semiotico che trovo interessante per la mia formazione culturale.

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Il sentimento fra la Vita e la Morte sopravvive in uno Spazio non Spazio e in un Tempo non Tempo, rendendo all'uomo come visibile
la superiorità dell'Anima rispetto al corpo che attraversa Vita e Morte.

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Testo

Nei tramonti dentro
gli occhi tuoi
e lungo i viali
di Parigi o di Los Angeles
ritrovo il mondo,
nei fiori di campo
e nei passeri se nevica,
li vedo campare
senza niente da mangiare
osservo Dio, lo lascio fare.
Certe notti da nevrastenia
da soffocare
apro la finestra
e volo via
si fa per dire
Come la ginestra
nata sulla pietra lavica
mi vedo lottare
come mosca nel bicchiere
eppure Dio, lo lascio fare
La morte non esiste più
non parla più
non vende più
mio folle amore.
La vita non uccide più
i nostri baci
i nostri sogni
e le parole.
Il tempo non le imbianca più
e non si seccano
a lasciarle stese al sole.
Stringimi le mani,
non è niente,
che la guerra passerà.
Certi inverni freddi
certi guai
mi fan paura,
prego nel restare
ancora qui
mi illudo ancora.
Poi improvvisamente
arrivi tu
sorridi e penso che
non ho più timore
lascio correre
il dolore
non c’è più
e niente muore
baby
La morte non esiste più
non parla più
non vende più
mio folle amore.
La vita non uccide più
i nostri baci
i nostri sogni
e le parole.
Il tempo non le imbianca più
e non si seccano a lasciarle stese al sole.
Credimi,
morire non è niente
se l’angoscia se ne va!
La morte non esiste più
non compra più
non vende più
mio folle amore.
La vita non uccide più
i nostri baci
i nostri sogni
e le parole.
Il tempo non le imbianca più
e non si seccano a lasciarle stese al sole.
Parlami d’amore,
nonostante la stagione che verrà.

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