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A me piace tantissimo, invece. La prima volta che l'ho sentita ho semplicemente pensato che sia l'Uomo che la Donna, oggi, dànno la colpa ad Eva per come siamo messi. Se non avesse peccato non saremmo qui. Ciao, Serena.
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reazioni a questo significato
Molto probabile si tratti di un'evasione che ha tradito, "amavo il pensiero che porta a voltarti le spalle" un'evasione che interpreta quell'amore come un'incubo, è tutto finisce per la scoperta di quel tradimento, sono traiettorie nuove, non strade nuove..
Io credo invece che sia l'ennesimo capolavoro: del resto da due interpreti come quelli in questione, qualsiasi brano, x quanto pregevole, " sparisce", oscurato dal talento. A mio avviso comunque "Eva" è un bellissimo pezzo.
Significato più votato
Che significato ha Eva?
Eva è l’ultimo singolo confezionato dalla coppia Mina e Celentano.
Non è la prima volta che i due ‘mostri sacri’ della musica italiana si esibiscono insieme, solo per citarne qualcuno: “Acqua e sale”, “Brivido felino”, “Che t’aggia dì” e “Amami amami”, che a me ricorda tanto Amado mio.
Seguendo il testo, secondo me la canzone racconta di un amore concluso non troppo bene e di tutti i pentimenti che possono scaturire nel ripensarlo.
Le prime strofe sono cantate da Celentano, che nella finzione narrativa si rivolge alla ex compagna Eva.
Il brano gioca con il peccato originario, Eva è il contraltare e la ragione del naufragio, l’origine di una colpa (qui l’universale scivola nel personale). Il principio (nel gioco tra due livelli) era amore. Era dunque creatività, nascita, perfezione. Non è la prima volta che nella storia della musica italiana si adopera questa immagine. Si pensi per esempio a: Max Gazzè, La favola di Adamo ed Eva o a Carmen Consoli, Eva contro Eva.
Questo scenario è però ad oggi sfumato. Eva è come un ricordo lontano cui imputare le motivazioni dell’attuale infelicità, un ricordo cui si ritorna con la mente, che è nuovamente vivo.
Sebbene Eva abbia infatti dimenticato, trovato nuove strade, traiettorie lui, che vedeva in Eva il senso stesso della propria vita, per il fatto stesso di essere vivo, rivitalizza questo pensiero che dava e dà ancora senso al tutto.
Qui nel testo interviene Mina: le strofe si alternano, fino a sfumare le due figure tant’è che Eva sembra ad un certo punto una terza figura, estranea a entrambi.
L’incipit di Mina sottolinea come non sia facile decidere di intraprendere queste nuove traiettorie.
Un’azione che infatti è amara e che la costringere a reprimere il desiderio naturale che nasce in lei.
Nuovamente emerge il parallelismo con Genesi e la figura biblica di Eva.
Nel tema della sessualità repressa come nel giardino incantato, affiora con forza il tema del pentimento, il rimpianto per quel che è stato fatto nel passato, il morso della mela che si sovrappone all’immagine del bacio, facendo sfumare l’uno nell’altro a riprova che questo amore che è stato consumato un tempo cade sotto il segno del peccato.
Ed è questo in fondo il significato che a mio giudizio tende a imporsi fin dal titolo sugli altri possibili.
Ora, da fans dell’una e dell’altro, non ho modo di trattenere la mia parziale delusione …
Se penso che Mina la posso collegare a pezzi dall’ironia pungente del calibro di Brava e canzoni d’amore come Parole parole, L’Immensità o ancora Anche un uomo e Ancora ancora ancora.
E se penso che Celentano ha dato voce a capolavori come Ragazzo della via Gluck, Susanna, la memorabile Svalutation o ancora la criptica e sagace Prisencolinensinainciusol, straordinaria nel video originale dove compare pure Claudia Mori, ma interessante anche nella recente versione del 2016 sempre in collaborazione con Mina:
nel complesso, certo, restano sempre due grandi voci, ma a essere proprio sincera sono un po’ basita da questa operazione forse un po' troppo commerciale e preferisco ricordarmeli per com’erano.
non condivido la delusione. penso invece che sia un testo molto bello che pone l'accento sull'accettazione dell'ineluttabile e dell'ormai immodificabile. spirale di vita che porta alla visione dell'inizio e della fine non modificabile ne a livello personale ne a livello universale.