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| (1) Il brano è ispirato, nell'avvio della prima parte, scritta e cantata da Lennon, alla morte in un incidente stradale del giovane Tara Browne, amico dei Beatles, ereditiere della famiglia Guinness, la famosa marca di birra. Aristocratico in quanto il padre Lord Oranmore and Browne sedeva alla Camera dei Lord, ma attivissimo nella swinging London' di metà anni '60 e anfitrione di feste con la presenza di cantanti e musicisti.
Il 18 dicembre del 1966 perse la vita in un incidente stradale nel quartiere londinese di Kensington, schiantandosi con la sua Lotus Elan spider contro un furgone parcheggiato.
(2) Tara Browne era un amico di Lennon, di conseguenza è evidente il suo coinvolgimento. Quindi l'accenno al riso si spiega con l'effetto di straniamento, di distanza, provocato dall'incidente trasformato e trasfigurato dai media in un fatto lontano dalla realtà concreta.
(3) Il rapporto del medico legale, riportato dai giornali, diceva "morte a seguito di lacerazioni del cervello conseguenti alla frattura del cranio", Lennon quindi associa questo referto alla espressione gergale, solitamente usata per i suicidi.
(4) La canzone, anche in questo un modello per molte altre, procede per frammenti e associazioni di idee. Qui c'è la memoria di un film di guerra, ma anche la trasposizione di una recente esperienza di Lennon, che aveva partecipato come attore al film How I Won The War (Come ho vinto la guerra) di Richard Lester. Lester è il regista dei (notevoli) film musicali dei Beatles e qui punta a fare un film in grande. Presa in giro antimilitarista della guerra e buona interpretazione di Lennon. La scena che viene evocata è comunque di un film di genere, o di un documentario, che la gente non vuole vedere, ma il protagonista, avendo "letto il libro" (sapendo cosa la guerra significhi, probabilmente) non riesce ad andarsene, e rimane a guardare.
(5) Il ritornello del brano, probabilmente inserito come ultima cosa, a completamento, fu fonte di mille polemiche. Infatti in inglese la frase suona anche come "sarei felice di farvi sballare" e quindi potrebbe essere una allusione ed un invito alla droga. E la cultura della droga, soprattutto degli allucinogeni come l'LSD era in quegli anni un punto centrale della lotta tra le generazioni, e i Beatles ne erano, come noto, ampiamente partecipi. In alcuni paesi la canzone fu bandita per questo verso (in Italia fu trasmessa pochissimo), la BBC inglese decise di non trasmetterla, in realtà potrebbe essere un invito/promessa molto più banale e letterale.
(6) Qui inizia la seconda parte, composta e cantata da McCartney. E' un ricordo, una serie di frammenti sui tempi della scuola, un altro "giorno nella vita".
(7) Dragged vuol dire "arare", "dragare" e dà l'idea della difficoltà di pettinare i capelli, una allusione quindi ai capelli lunghi che i Beatles lanciarono come moda in tutto il mondo
(9) Anche qui non sono mancati i sospetti di accenni alla droga. In realtà, e coerentemente con la poetica di McCartney, l'allusione è probabilmente ad una sigaretta popolare, tipo una Woodbine senza filtro, fumata di nascosto nel bagno della scuola, prima di tornare in classe.
(10) La calma della classe: l'insegnante parla di qualche cosa, e la mente dell'adolescente Paul può ricominciare a vagare liberamente tra sogni e progetti. (11) Ritorno al presente, alla lettura dei giornali, alle sensazioni della vita di ora, contrapposta alla stagione della adolescenza.
(12) Sebbene anche qui i malpensanti abbiano pensato a qualche altro genere di buco, si tratta probabilmente di un gioco di parole all'inglese, un limerick, genere che appassionava molto Lennon. L'Albert Hall è naturalmente la nota sala da concerti di Londra, tempio della musica classica, e i suoi frequentatori mummificati sono associati per dinamismo ed espressività a un buco per terra, qualcosa che può essere riempito con qualsiasi contenuto.
Uao Irene che bel contributo!
Mi piace ma non ho trovato una traduzione attendibile. Dove la cerco?