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In calce al video caricato su youtube.com si possono infatti leggere numerosi commenti a riguardo di un eventuale opportunismo di Pelù, rispetto alla scelta di costruire un singolo intorno a una tematica così contemporanea e che ha nella storia recente suscitato molta attenzione da parte dei mass media.
Pelù riprende il tema ambientalista, alternando la parte cantata a pezzi dell'intervento dell'attivitsta svedese simbolo del Friday For Future, il movimento internazionale che è stato avviato proprio dalla Thunberg (https://www.fridaysforfutureitalia.it/).
E rispetto a eventuali dubbi sull'autenticità dello spirito che ha dato vita a questo brano, Pelù ha rilasciato qualche giorno fa un'intervista per il Corriere della Sera, dove entra nel vivo proprio di queste tematiche:
«Mi definisco ambientalista anche se ogni parola in ista mi fa paura. Faccio 50mila chilometri l’anno, 15mila dei quali in treno. In attesa di macchine elettriche con batterie più pulite guido tenendo il motore sotto i 2 mila giri. Ho calcolato che produco 200 chili di CO2 l’anno. Per il resto cerco di vestirmi vintage e di fare la spesa al mercato dove non c’è packaging. La cosa di cui vado più orgoglioso sono i sacchi della spazzatura che tengo in macchina: in spiaggia e nelle passeggiate raccolgo chili di plastica. Voglio lasciare i posti meglio di come li ho trovati».
Per quanto mi riguarda, credo che ci sia una tale urgenza a livello mondiale, che non andrei troppo sul sottile sul perchè o per come un artista abbia deciso di parlarne. Penso piuttosto che sia il momento adatto perchè si faccia molto rumore intorno alla questione della condizione di salute del nostro pianeta, affinchè chi ha il potere di prendere delle decisioni ai vari livelli agisca per la salvaguardia dell'ambiente e, al contempo, i singoli cittadini si assumano la responsabilità di scelte individuali oculate ed etiche.
Da questo punto di vista, il fatto che una voce conosciuta e popolare come Pelù abbia deciso di mettere in musica pezzi del discorso di Greta, mi lascia sperare che in molti, con la scusa dell'ascolto e del canticchiare un pezzo, interiorizzino il messaggio e siano spinti verso un agire un po' più consapevole dei danni che la terra può subire sulla base, anche solo semplicemente, di come acquistiamo nella nostra quotidianità.