Richiesto da Francesco piselli
Pubblicato 02 maggio 2013
Ultima interpretazione 27 gennaio 2014
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L'esercito italiano, già reduce dalla sconfitta di Caporetto nel 1918 fu attaccato sul fronte del Piave dalla Landwehr (l'esercito imperiale austriaco). Qui però una provvidenziale piena del fiume diede inizio alla resistenza delle Forze armate del Regno d'Italia che costrinsero gli Austro-ungarici a ripiegare.
Infine nella battaglia di Vittorio Veneto, a partire dal fronte del Piave gli Italiani sfondarono le linee nemiche.
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Nella notte tra il 23 e il 24 maggio del 1915 l’Italia entrava in guerra: era l’occasione per completare il processo di unità nazionale e liberare il Trentino e la Venezia Giulia dal dominio austriaco. Il nostro esercito, nel marciare coraggioso e silenzioso verso la frontiera con l’Austria, passò sul fiume Piave, che espresse poeticamente la sua gioia con il tripudio delle onde.
24 ottobre del 1917, il nemico ruppe il fronte orientale italiano a Caporetto; tutte le nostre forze ebbero l’ordine di arretrare onde evitare l’accerchiamento. Le perdite furono pesanti e ad esse si accompagnarono le polemiche. Si dovettero richiamare le riserve e arruolare i giovani di 18 anni, classe 1899, che per il valore ed il coraggio dimostrato meritarono l’appellativo di “classe di ferro”. Il Piave divenne il simbolo della Patria che fu difesa con rinnovata determinazione sotto la guida del Gen. Armando Diaz.
Sulla nuova frontiera Monte Grappa-Piave si decidevano le sorti della guerra. La poderosa offensiva scatenata dagli austriaci nel giugno 1918 cozzò contro l’eroica resistenza degli italiani; le divisioni nemiche dovettero “ripassare in disordine il Piave, sconfitte e incalzate dalle nostre valorose truppe” come si espresse nel bollettino di guerra il Gen. Diaz. La battaglia del Piave è stata una delle più gloriose della storia d’Italia: costò all’Austria 150.000 uomini e fu l’inizio della sconfitta. Gli austriaci e gli alleati tedeschi videro “cadere come foglie morte” nelle acque del Piave le loro speranze di vittoria, come scrisse il comandante tedesco Ludendorff dopo la guerra.
Il 24 ottobre 1918, proprio nel giorno anniversario della sconfitta di Caporetto, l’esercito italiano lanciò una massiccia e generale offensiva che portò alla vittoria dell’Italia, chiamata di Vittorio veneto, dal luogo dove avvenne per prima lo sfondamento delle linee nemiche. L’avanzata italiana fu travolgente; dopo aver catturato centinaia di migliaia di prigionieri, il 3 novembre le truppe italiane entrarono in Trento e Trieste. Lo stesso giorno l’Austria si arrese e firmò l’armistizio, che sanciva la cessazione della guerra per il 4 novembre. Solo allora si placarono le acque del Piave, quando furono sconfitti gli imperi oppressori e la Pace trovò gli italiani liberi sul patrio suolo, dalle Alpi al mare.
Questa la Grande Storia condensata nella “Leggenda del Piave”, la Storia di una guerra non di offesa ma di difesa della Patria, sostenuta dal popolo e valorosamente combattuta da nostri soldati per il completamento dell’unità d’Italia.
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Per un uomo al lavoro
con il caldo implacabile di luglio
ti do il rosso sbadiglio
di un papavero senza utilità
per due conti sbagliati
ecco un conto che torna
per il nero che annulla
ecco il blu che scontorna
Per un uomo di cuore
ti darò un cuore senza uomo
se ne senti il bisogno
lo darai a chi ancora non ce l'ha
per due anime perse
solamente un'anima buona
per un uomo spietato
niente che lo perdona
tutto quello che vedi
tutto quello che c'è
non ti serve un nemico
se un amico sono per te
già possiedo ogni cosa
ma ne voglio avere di più
già possiedo ogni cosa
però voglio quello che hai tu
...tutto quello che hai tu
Per il volo malato
di avvoltoi che girano intorno
posso darti il ritorno
da ogni viaggio che invece non ce l'ha
per due uomini sani
posso darti un uomo ferito
anche se nel frattempo
sarà morto oppure guarito
tutto quello che vedi
tutto quello che c'è
non ti serve un nemico
se un amico sono per te
già possiedo ogni cosa
ma ne voglio avere di più
già possiedo ogni cosa
però voglio quello che hai tu
...solo quello che hai tu
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