Richiesto da Gianmarco
Pubblicato 21 ottobre 2013
Ultima interpretazione 21 ottobre 2013
Interventi 1 · Visualizzazioni 252 · Annotazioni 4
Nostalgia di un tempo passato. Tema visto e stravisto tant'è che Jake si fa aiutare da Max Pezzali da cui piglia pari pari il ritornello a livello musicale e a livello testuale invece ammoderna la situazioni e i luoghi. Dalla provincia di Max passiamo alla capitale di nord: Milano. Abbiamo quindi un quadro dei primissimi anni novanta fine ottanta. I miti sono gli olandesi imbattibili del Milan. Van Basten. Gullit. Mazinga Zeta è l'eroe dei cartoni. Poi va beh abbiamo la solita cavalcata del luogo comune per cui "una volta si stava comunque meglio di adesso" che lascia un pò il tempo che prova.
Caricamento dei sotto commenti in corso...
Giù la pedivella
In due sopra la sella
Lanciati sulla strada
Frá il cuore era una trivella
Ricordo per chiamare
Non avevo il cellulare
La musica frà non era tutta uguale
Dovrei fare le somme
Sembra che non so contare
Perfino alla mia famiglia
Non so più che raccontare
Da quando uso i contanti
Ho chiuso con tanti
Mi credono diverso
Frá hanno chiuso i contatti
Pero io mi ricordo le partite
Per strada coi miei fratelli
Su un campo scassato che
ai nostri occhi sembrava Wembley
Ricordo il Genio
Mentre scalvalca Zubizarreta
Con mia madre sul divano
A guardare Mazinga Zeta
Frá le bombole e i graffiti
Le macchie sui vestiti
Io ti guardo e tu mi guardi
E sembra c’ abbiano investiti
Siamo un re ed una regina
Un bambino ed una bambina
Frá il trono era una panchina
E vorrei tutto come prima
Come gli anni d’ oro
RITORNELLO:
Gli anni d’ oro del Grande Milan
Gli anni di Van Basten e Van Damme
Gli anni delle immense compagnie
Gli anni con il buster sempre in due
Gli anni di che belli erano i film
Gli anni degli spacchi
In fondo ai jeans
Gli anni della techno nell’ hi-fi
Gli anni del tranquillo siam qui noi
Siamo qui noi
Passano gli anni e io non metto
Questa testa apposto
Sempre la collana i denti d’ oro
Ed il cappello storto
Ho un po’ più di esperienza
E qualche punto in più sul corpo
Qualche amico l’ ho lasciato
Per la strada
E qualcun altro é morto
Ora lo scooter é una moto grande
Per il resto fraté
Sono diventato zio
E lo zio é diventato padre
A fare il rap sono un colosso
Perché ho ancora la fame addosso
E frà mi scasso ancora
Ogni volta che posso
Peró ricordo ieri
Avevo piu amore e più amici veri
Oggi ho soltanto più amanti soldi
E pensieri
Ho quei giorni nella testa
Una canna ed era festa
La scuola mi bastava saltarla
Che mi sentivo gangsta
Lei aveva gli occhi più grandi
Che abbia mai visto
É dentro d’ ogni rima d’ amore
Dal primo disco
siamo un re ed una regina
Un bambino ed una bambina
Frà il trono era una panchina
E vorrei tutto come prima
Come gli anni d’ oro
RIT
Significato Canzone, allo stesso modo di Wikipedia,è costruito attraverso il libero contributo delle persone che possono chiedere il significato delle canzoni,esprimere il proprio punto di vista sull'interpretazione del testo ed annotare singoli versi delle canzoni.
Ogni consiglio o idea per migliorare è bene accetto.
Verranno rimosse volgarità non necessarie e se segnalati verranno corretti gli errori o elementi offensivi.
Questo sito è stato costruito e viene mantenuto da Rubynetti.it un team di sviluppatori rails che sviluppa web app con Ruby On Rails e Vue da più di 10 anni.
Significato Canzone è un progetto di Rubynetti.it - Alessandro Descovi
P.IVA 04225940271 - Castello Venezia 3274, 30122 Venezia VE