Richiesto da Ilaria
Pubblicato 18 giugno 2018
Ultima interpretazione 18 giugno 2018
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Non so se sia opportuno interrogarsi sul titolo della canzone: il bianco è un colore che rimanda alla castità, alla purezza. Il nome potrebbe essere stato attribuito alla ex fidanzata del protagonista in segno del desiderio di quest’ultimo di rimanere il suo ultimo amante, la pretesa di non essere sostituito e rimpiazzato.
Potrebbe, invece, trattarsi semplicemente di un caso, pensando anche al fatto che l’etichetta discografica cui aderisce l’autore del brano è Bianca Dischi.
In ogni caso, né dal video né dalla canzone in sé emergono particolari elementi tipici di una possessività malsana, anche se l’attenzione che Scarda dimostra, in altri testi, nei confronti dell’attualità, potrebbero far pensare all’intenzione di collegarsi al tema del femminicidio. Un altro dettaglio che mi porta a questa interpretazione - forse azzardata e assurda - è l’utilizzo del termine “coltelli”: nei fatti di cronaca cronaca spesso emerge un inquietante e inaccettabile collegamento fra l’impasse conseguente alla fine di un amore e un gesto estremo come l’omicidio.
L’autore descrive la difficoltà di ricominciare dopo la fine di una relazione duratura e importante: talvolta si cerca di mantenere un contatto, magari attraverso un semplice messaggio, ma poi col trascorrere del tempo ci si rende conto che non serve a niente (“Non ti scrivo più per dirti che mi manchi, tanto il senso lo lasciavo negli spazi bianchi”). Anche questi dettagli mi fanno pensare al rischio stalking cui molte donne sono esposte. Il protagonista della canzone comincia con degli sms molto semplici, ma poi? Forse, non riuscendo a ottenere il ritorno della ex fidanzata, giunge alle maniere forti?
La pretesa continua del protagonista che la ex partner lo stia pensando, che continui a stravedere per lui nonostante se ne sia andata, rappresenta secondo me un atteggiamento border line (“Mi hai lasciato nel tuo cuore e non nella tua vita”). Mi viene in mente un pezzo di Brondi che dice “Gli infelici a volte possono essere pericolosi”: fino a che punto è amore? Dove comincia il rancore? Il rancore dev’essere per forza sfogato? Qualcuno ne paga le spese sempre?
Tralasciando queste ipotesi e questi interrogativi, forse lontani dal significato effettivo di “Bianca”, mi piacerebbe sottolineare anche la dolcezza del brano nel suo insieme: l’immagine bucolica dell’altalena in due e il pensiero di due persone che pensano allo stesso modo e che, con una singolare coordinazione, volgono lo sguardo verso gli stessi traguardi.
“Io mi penso sempre come se tu mi guardassi” è, secondo me, una frase molto romantica: so quali sono le cose che ti piacciono e quelle che detesti, così cerco di mantenere sempre e solo gli atteggiamenti che tu apprezzavi in me, lavorando su quelli che non ti piacevano, anche se tu non ci sei; a volte il sentimento provato è talmente forte che l’idea che il partner ha dell’altro si sovrappone all’idea che ognuno ha sempre avuto di sé e per sé, nel bene e nel male.
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Non è tutto quello che mi hai dato che mi manca
ma tutte le cose che volevo ancora
Bianca
Guardo sempre indietro anche se vado
sempre avanti
non ti cerco però spero sempre di trovarti e...
Non ti scrivo più,
per dirti che mi manchi tanto il
senso lo lasciavo negli spazi bianchi
Quello che dimentichi col tempo e la distanza
lo conservo come roba in più che ora ti avanza
I ricordi sono coltelli
quelli che fanno più male sono i più
belli e quando mi muoverò ancora fra i tuoi
capelli
sarò solo il vento mentre li sta agitando
e tu mi stai pensando
Penso a ogni persona che è passata e non mi manca
che hasolo la colpa di non essere te Bianca
Io mi penso sempre come se tu
mi guardassai due persone avolte sono fatte per amarsi
ma non per completarsi, lo so che ora è finita
mi hai lasciato nel tuo cuore non
nella tua vita
Sembreremo un po' come le strisce delle stelle
quando loro muoiono ci sembra siano belle
I ricordi sono coltelli
quelli chefanno più male sono i più
belli e quando mi muoverò ancora fra i tuoi
capelli
sarò solo il vento mentre li sta agitando e tu mi stai pensando
Non te lo ricordi quello che eravamo allora
dondolavamo ancora sopra un'altalena sola
non te lo ricordi quello che eravamo
allora
dondolavamo insieme sopra un'altalena sola
I ricordi sono coltelli
quelli che fanno più male sono i più belli
e quando mi muoverò ancora fra i tuoi capelli
sarò solo il vento mentre li sta agitando e tu mi stai pensando
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