Richiesto da Ingiz
Pubblicato 04 luglio 2017
Ultima interpretazione 19 gennaio 2022
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L’orzata era una bibita molto diffusa negli anni ’70. Molto dolce, questo sciroppo è ottenuto da benzoino deacidificato ed essenze. Milano che galleggia in una bottiglia d’orzata lascia filtrare l’idea che un flusso melense copre e orienta i movimenti di una delle città più, politicamente ed economicamente, potenti del nostro Paese, la cosiddetta ‘Milano da bere’ (rif. http://amicofaber.blogspot.it/2010/01/la-domenica-della-salme.html). C’è un tentativo di scappare da questo contesto che segna l’apertura del brano, ma si tratta di una fuga timida, vana.
La Baggina, ovvero il Pio Albergo Trivulzio, era la casa di cura per meno abbienti di Milano. Qui il riferimento è a dei fatti di cronaca cittadina, poichè un barbone fu incendiato vivo, con chiaro tentativo da parte di De Andrè nel rievocare questo episodio, di porre l’attenzione sulla pericolosità dell’insorgere di gruppi estremisti di destra anche in Italia (e non solo in Germania, come dirà poco più avanti). Va ricordato che dalla Baggina iniziò lo scandalo Tangetopoli solo due anni più tardi (1992). Milano vs Trento, quindi, secondo De Andrè. Siamo nel 1990: l’una si fa ancora portavoce dell’edonismo degli anni Ottanta, di una politica a servizio dell’imprenditorialità, che distrugge qualsiasi ideale democratico pensato e costruito a favore di un capitalismo sulla scia di Regan. L’altra capitale delle rivolte studentesche è il luogo da cui prende forma il brigatismo (le Brigate Rosse nacquero infatti all’Università di Trento negli anni ‘Settanta). Ed è proprio a questa Trento sessantottina che il poeta tenta invano di ritornare.
La barba è la noia. Il riferimento all’uccellino richiama a piccoli gruppi di resistenza.
Un pettirosso da combattimento sarà il titolo che Loredana Bertè darà nel 1997 ad un suo album omaggio a De Andrè, contenente canzoni quali Zona Venerdì, dedicata alla morte della sorella Mia Martini
Qui De Andrè ritrae l’Europa intera all’indomani del crollo del blocco sovietico. Il riferimento alla Polonia richiama al fatto che il paese fu il primo a uscire dal controllo sovietico, sortendo l’effetto di ritrovarsi a pulire i vetri alle automobili dei potenti dirette lontano dalla continentalità. Vi è poi un riferimento agli imprenditori che dal crollo del muro di Berlino in poi trovarono più fruttuoso investire nei paesi dell’est Europa.
si era diffusa la notizia durante il nazismo che con gli ebrei si facessero saponi
si arricchivano facendo affari a est
Nei primi anni Novanta una nuova ondata neonazista attraversava la Germania. Sono gli anni in cui nella Germania soprattutto orientale nasce A.N. (Alternativa Nazionale) e l’ideologia neonazista (risorta negli Stati Uniti negli anni ’70) trova discreto seguito in territorio tedesco, non senza l’opposizione dello stato. Da ciò si propagarono una serie di atti violenti animati da sentimenti xenofobi contro rifugiati e migranti, cui lo Stato rispose con atti di repressione sia fisica che politica (limitando notevolmente le possibilità aggregative di questi gruppi).
(rif. Vincenzo Pinto, Il Mein Kampf di Hitler: Analisi, https://books.google.it)
“La scimmia è il simbolo del nuovo potere, il "Quarto Reich" che sta ad
indicare una nuova e più subdola dittatura. Ormai il potere canta vittoria
sulle rovine del muro di Berlino, che idealmente divideva i due “Pensieri”
La ricostruzione dell’Europa dopo il crollo non sarà più ad opera di comunisti ma di schiavi. In questo schiavi e comunisti sono accostati, perchè quelli che una volta erano i comunisti (popoli dell’Est Europa) dalla caduta del muro saranno i nuovi schiavi dell’Ovest. Abbandonato qualsiasi ideale di ugualitarismo, si ritroveranno a lavorare alla creazione di opere non loro, tanto enormi quanto inutili (Cheope). Contribuiranno cioè a ingrossare il mito di un Occidente capitalista, fondato su sfruttamento e disuguaglianza sociale.
La domenica delle Palme è notoriamente la domenica che precede la Pasqua di resurrezione, “si celebra l’entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme per andare incontro alla morte, inizia la Settimana Santa” (www.famigliacristiana.it). È però qui una domenica delle salme, e non delle palme, dove cioè la celebrazione per eccellenza è dedicata alla morte stessa, alla caduta degli ideali, di qualsiasi speranza di redenzione, tant’è che non vi è più alcun pensiero tranne la de-responsabilizzazione, effimera e collettiva (i parrucchieri).
La domenica delle Palme è notoriamente la domenica che precede la Pasqua di resurrezione, “si celebra l’entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme per andare incontro alla morte, inizia la Settimana Santa” (www.famigliacristiana.it). È però qui una domenica delle salme, e non delle palme, dove cioè la celebrazione per eccellenza è dedicata alla morte stessa, alla caduta degli ideali, di qualsiasi speranza di redenzione, tant’è che non vi è più alcun pensiero tranne la de-responsabilizzazione, effimera e collettiva (i parrucchieri).
qui De Andrè istituisce una sorta di parallelismo tra la Carboneria e le B.R. Su questo si è detto che l’appellativo carbonaro dato a Curcio, punito esemplarmente quale esponente dell’estermismo di sinistra, è votato a riconoscerne bonariamente il suo essere stato abbandonato dalle B.R, trovandosi in carcere sebbene senza colpe.
Ad un tempo, con il discorso dell’amputazione della gamba, come ha egli stesso dichiarato a riguardo, voleva richiamare l’attenzione sulle condizioni di vita nelle carceri italiane.
la critica va ad una politica roboante, come emerge dall’uso cospicuo di T e R in questi primi due versi, che restituisce quasi in modo onomatopeico una tendenza al parlare verboso, altisonante ma vano, sostenuto non da acume e ideale, ma solo da un gesto scaramantico fatto mentre ci si prova a nascondere (è stato ipotizzato che il riferimento fosse ad Ochetto)
Detersivo qui potrebbe essere inteso come tentativo grossolano di ripulire la facciata della società.
Oswald De Andrade, autore di Serafino Ponte Grande. Secondo http://www.viadelcampo.com/html/la_domenica_delle_salme.html, in questo richiamo al poeta brasiliano, chiamato “cugino” per l’assonanza tra i due cognomi, De Andrè vuole introdurre il tema della libertà del cittadino intesa quale rifiuto della legge e invito a “una nuova essenza di individui, quasi isole auto-isolatesi dal resto della civiltà”.
auto-determinazione dell’individuo (fino ai limiti dell’isolamento solipsista), che viene a sostituirsi al potere costituzionale.
auto-determinazione dell’individuo (fino ai limiti dell’isolamento solipsista), che viene a sostituirsi al potere costituzionale.
Secondo https://it.wikipedia.org/ nemmeno troppo velato richiamo al Pinocchio senza fili di Bennato e il pianoforte a tracolla di Venditti (Notte prima degli esami).
In generale qui De Andrè si schiera contro tutta una serie di figure che fino al decennio precedente erano dedicate al cantautorato impegnato e che ora si erano chiusi in un puro esercizio di autoreferenzialità.
è un riferimento al Palatrussardi di Milano
sono i Fratelli Maristi, ordine religioso dove Cristiano, il figlio di Fabrizio, frequentava la scuola
Tentò la fuga in tram
verso le sei del mattino
dalla bottiglia di orzata
dove galleggia Milano
non fu difficile seguirlo
il poeta della Baggina
la sua anima accesa
mandava luce di lampadina
gli incendiarono il letto
sulla strada di Trento
riuscì a salvarsi dalla sua barba
un pettirosso da combattimento
I Polacchi non morirono subito
e inginocchiati agli ultimi semafori
rifacevano il trucco alle troie di regime
lanciate verso il mare
i trafficanti di saponette
mettevano pancia verso est
chi si convertiva nel novanta
ne era dispensato nel novantuno
la scimmia del quarto Reich
ballava la polka sopra il muro
e mentre si arrampicava
le abbiamo visto tutto il culo
la piramide di Cheope
volle essere ricostruita in quel giorno di festa
masso per masso
schiavo per schiavo
comunista per comunista
La domenica delle salme
non si udirono fucilate
il gas esilarante
presidiava le strade
la domenica delle salme
si portò via tutti i pensieri
e le regine del 'tua culpa'
affollarono i parrucchieri
Nell'assolata galera patria
il secondo secondino
disse a 'Baffi di Sego' che era il primo
- si può fare domani sul far del mattino –
e furono inviati messi
fanti cavalli cani ed un somaro
ad annunciare l'amputazione della gamba
di Renato Curcio
il carbonaro
Il ministro dei temporali
in un tripudio di tromboni
auspicava democrazia
con la tovaglia sulle mani e le mani sui coglioni
- voglio vivere in una città
dove all'ora dell'aperitivo
non ci siano spargimenti di sangue
o di detersivo -
a tarda sera io e il mio illustre cugino De Andrade
eravamo gli ultimi cittadini liberi
di questa famosa città civile
perché avevamo un cannone nel cortile
La domenica delle salme
nessuno si fece male
tutti a seguire il feretro
del defunto ideale
la domenica delle salme
si sentiva cantare
-quant'è bella giovinezza
non vogliamo più invecchiare -
Gli ultimi viandanti
si ritirarono nelle catacombe
accesero la televisione e ci guardarono cantare
per una mezz'oretta
poi ci mandarono a cagare
- voi che avete cantato sui trampoli e in ginocchio
coi pianoforti a tracolla travestiti da Pinocchio
voi che avete cantato per i longobardi e per i centralisti
per l'Amazzonia e per la pecunia
nei palastilisti
e dai padri Maristi
voi avete voci potenti
lingue allenate a battere il tamburo
voi avevate voci potenti
adatte per il vaffanculo -
La domenica delle salme
gli addetti alla nostalgia
accompagnarono tra i flauti
il cadavere di Utopia
la domenica delle salme
fu una domenica come tante
il giorno dopo c'erano i segni
di una pace terrificante
mentre il cuore d'Italia
da Palermo ad Aosta
si gonfiava in un coro
di vibrante protesta.
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