Il corvo

Video per il significato della canzone Il corvo di Mina

Richiesto da Antonio

Pubblicato 28 gennaio 2017

Ultima interpretazione 21 dicembre 2017

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Significato più votato

Ho letto alcuni giudizi su internet...non c'è accordo sulla definizione di cosa rappresenti il Corvo in questo testo: qualcuno afferma che sia un prete e che la donna sia in confessione, altri che sia un uomo (marito?) che agisce violenza psicologica sul soggetto donna, qualcuno ha anche pensato che sia un testo del tutto autobiografico.
L'impressione che ho ricevuto io è quella di una donna davanti ad un giudice (probabilmente per una violenza subita) che prova rabbia per essere "non ascoltata" (lui mi domanda cose senza senso....lui mi colpisce con il suo becco acuto....che ascolta tutto, ma non sente più....). Il riferimento è alla magistratura corrotta che non ha più coscienza civica ma cerca solo soddisfazione economica e prestigio (lui mi domanda cose senza senso, cose dovute alla stupidità di un corvo che vuole il consenso dai corvi della sua città). Ormai da corvo stupido è diventato un rapace (sparviero) "che vuole solo farsi dire sì". La donna capisce che lui non è lì per lei, troppo preso da se stesso (sta mangiando sulla pelle mia e sta cercando con la sua miopia di dimostrare la SUA verità); si sente un pagliaccio ormai condannato (travestito a lutto) che vede la perfetta inutilità di essere dove è, che prova la delusione di un valore decaduto (io che credevo nell'intelligenza nella sapienza di chi è messo là a giudicare solo con coscienza senza pensare alla sua vanità).
Il tribunale dell'Inquisizione che brucerà un'altra strega.

Anonimo

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Trovato su Internet: "Il testo raccontare con cruda efficacia un destino comune – ieri come oggi – a tanti giovani artisti in cerca di un posto al sole sotto il cielo della musica: la disperata ricerca di un’occasione per farsi notare e per emergere, possibilmente senza scendere a compromessi lesivi della propria dignità. Come avviene alla protagonista della canzone, alle prese con un provino che potrebbe essere decisivo per la sua carriera, ma il cui esito è appeso al giudizio di un  “corvo nero” di dubbia competenza e di ancor più equivoca moralità. La tematica si adattava perfettamente alla storia personale di Marina, che con questo pezzo contava di partecipare al Festival di Sanremo del ’91. La canzone non fu ammessa alla gara e rimase in stand by per qualche mese. Finché, ribattezzata Il corvo, essa arrivò alle orecchie di Mina tramite l’allora direttore delle Edizioni Curci Osvaldo Micciché. Sulla carta, il brano sembrava essere il meno adatto ad essere interpretato dalla più “arrivata” e inarrivabile delle cantanti, giunta fulmineamente al successo quasi per gioco a diciott’anni senza uno straccio di gavetta (tanti bocconi amari dall’ambiente musicale li avrebbe dovuti ingoiare poi, ma questa è un’altra storia). E invece, andò come sappiamo: Il corvo divenne il pezzo trainante di Caterpillar affermandosi negli anni come uno dei classici mazziniani più amati dai fans, sebbene poco noto al “grosso” pubblico. Sentire una canzone del genere – in cui si parla di ambizioni artistiche frustrate e di dignità umana ferita –durante un serale di Amici, in un contesto zeppo di corvi neri (o biondi, o rossi, o imbrattati di tinture varie) alle prese coi fragili sogni di gloria di tanti ragazzetti allo sbaraglio, è stato uno spiazzante ma piacevolissimo paradosso.

Anonimo

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Una donna sottomessa a uno stronzo di uomo.

Anonimo

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La prima immagine che è venuta in mente a me è stata quella di una donna all'ennesima inutile seduta da un analista incapace

Anonimo

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Testo

Dietro alle lenti due begli occhi neri
e sotto il taglio finto di un sorriso
io lì di fronte vuota di pensieri
con la farina sparsa sul mio viso
sembro un pagliaccio travestito a lutto
che si domanda che sto a fare qui
lui sembra un corvo nero e brutto
che vuole solo farsi dire sì.
E mi domanda cose senza senso
cose dovute alla stupidità
di un corvo che vuole il consenso
solo dai corvi della sua città.
Appollaiato sulla sua poltrona
lui mi colpisce col suo becco acuto
potrei annegarlo con un solo sputo
meglio parlargli con sincerità
Io col mio uomo
solo un giorno fa
ero lontana con la mia dignità.

E saltellando sulla scrivania
lui sta mangiando sulla pelle mia
e sta cercando con la sua miopia
di dimostrare la sua verità.
Io che credevo nell’intelligenza
nella sapienza di chi è messo là
a giudicare solo con coscienza
senza pensare alla sua vanità
adesso parlo con un corvo nero
che ascolta tutto ma non sente più
lui sta volando come uno sparviero
e non c’è modo di tirarlo giù.
Dietro alle lenti due puntini neri
e sotto il taglio finto di un sorriso
io lì di fronte vuota di pensieri
con la farina sparsa sul mio viso
sembro un pagliaccio travestito a lutto
che si domanda che sto a fare qui
lui proprio un corvo nero e brutto
che vuole solo farsi dire sì.

Appollaiato sulla sua poltrona
lui mi colpisce col suo becco acuto
potrei annegarlo con un solo sputo
meglio parlargli con sincerità
Io col mio uomo
solo un giorno fa
ero lontana con la mia dignità.


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