Lili marleen

Cominciamo dal titolo. Originariamente Lili Marleen è tratto da un poemetto di chiaro stampo antibellico scritto da Hans Leip nel 1915 e poi tradotto in tantissime lingue. Questa è la versione italiana:

Dopo le reazioni repressive in Germania nei confronti di questa canzone, fu preso dai soldati statunitensi come una sorta di inno antinazista. (Qui potete trovare tutta la storia della canzone: https://it.wikipedia.org/wiki/Lili_Marleen)

Il punto di contatto tra questa canzone e i Baustelle è la Germania. Baustelle in tedesco significa infatti ‘cantiere’ e molti sono qui i riferimenti alla terra tedesca che è però non tanto il soggetto di questo brano, quanto l’occasione per parlare in generale della guerra.
E’ guerra la Germania degli anni ’40 che dà il titolo al brano, dove una canzone dal titolo Lili Marleen viene censurata perchè considerata di propaganda, o a Bowie e al muro di Berlino

come è sempre guerra nei riferimenti a Parigi (la Senna), ai Kamikaze e ai Kalashnikov. Sono tante immagini del conflitto che si intrecciano a una vita normale, al fare l’amore mentre si sente sparare.

Qui i Baustelle, con il dramma racchiuso intorno alla sigaretta mi hanno ricordato Alice di De Gregori, anche se sono forse solo lontane assonanze: Irene al quarto piano è lì tranquilla che si guarda nello specchio e accende un’altra sigaretta. E Lili Marlene, bella più che mai, sorride e non ti dice la sua età, ma tutto questo Alice non lo sa.

Per quanto riguarda i nomi che sono qui citati:

Joseph Cosma è un compositore ungherese che mise in musica Les feuilles mortes di Prevert, divenuta celebre nell’interpretazione di Yves Montand (

Apollinaire è un famosissimo poeta francese (come Prevert, di cui è fin troppo noto per scrivere chi è..), che ha coniugato immagine, metrica e poesia.

Michel Houellebecq è uno scrittore, poeta e saggista francese, che fin dagli albori si schierò contro il liberalismo e il capitalismo, denunciandone i limiti. Egli è divenuto celebre per il suo libro Le particelle elementari