La luce dell'est, significato

di Lucio Battisti
Significato della canzone La luce dell'est di Lucio Battisti
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Una vacanza ad est in zona comunista, un innamoramento romantico, un ritorno in ITALIA. Lei vuole seguirlo ma viene sparata dalle guardie rosse.

LUI ricorda questa tristissima esperienza dopo tempo con assonanze. 

Un testo anticomunista, accettato da tutti in quel tempo 1972
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Immagine dell'utente Rita

Ma che cazzo stai dicendo??? 😂😂😂😂😂😂

1969 ho conosciuto lei in Romania " L'auto che partiva e dietro lei ..."
1972 ci siamo sposati ed è potuta venire in Italia
2004 una malattia me l'ha portata via 
Un ramo secco, un colpo di fucile qualunque cosa "... ed ecco che
ritorno col pensiero..."  "... A te che sei il mio presente  a te la mia mente..." 
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Ogni canzone contiene un significato segreto, magico, esoterico.. che dir si voglia.Nel corso dei secoli si sono attuate diverse strategie per mantener segreto un messaggio includendolo in simboli o musica.Basti pensare al "Flauto Magico" di Mozart, in cui lo stesso rivela segreti Massonici.Motivo per il quale verrà assassinato da lì a poco.Nella "Luce dell'Est" ricordo che a scrivere era Mogol.Mentre Battisti conosceva il segreto aureo della musica, Mogol era un Massone a conoscenza di segreti sacri.Nella canzone in questione, per me fra le più belle mai composte.. apice assoluto del Genio Alchemico che intercorreva fra Battisti e Mogol che facevano danzare la Poesia dell'uno attorno alla Musica dell'altro, in una Sacra Unione.Scendendo più nel dettaglio, la canzone inizia con "La nebbia che respiro ormai, Si dirada perché davanti a me Un sole quasi bianco sale ad est La luce si diffonde ed io Questo odore di funghi faccio mio Seguendo il mio ricordo verso est" . In questo passo che è posto, non a caso, all'inizio della canzone, narra l'inizio di un viaggio mentale e spirituale.La nebbia che respira sono i fumi dell'erba che alterano la percezione.Erba che, fra l'altro, viene citata anche nella famosissima "Canzone del Sole" in cui si parla di "un fiore in bocca che rende tutto più meraviglioso".In seguito, si fa riferimento ad un "odore di funghi", richiesto anche questo all'uso di sostanze psicoattive che permettono l'espansione della percezione nonché la capacità di vedere "oltre la soglia".Dunque abbiamo nelle prime strofe le "Istruzioni" per l'inizio di un viaggio esoterico-spirituale.La luce rivolta verso Est, contestuale all'odore dei funghi, è il rivolgere, simbolicamente, il proprio cuore a Dio.Continuando, si legge, "Piccoli stivali e sopra lei 
Una corsa in mezzo al fango e ancora lei Poi le sue labbra rosa e infine noi "Scusa se non parlo ancora slavo" 
Mentre lei, che non capiva, disse "Bravo" E rotolammo fra sospiri e "Da".Da questo in poi, viene descritto il "viaggio" spirituale, extracorporeo, in tutta la sua carica emotiva.L'incomprensione fra due che si evidenziano come se i due parlassero lingue differenti si riferisce ad una comunicazione non verbale che avviene negli stati Spirituali elevati.Tipica di queste esperienze.In seguito, è lui stesso a comprende la "follia" di bere un "brodo caldo in un'osteria", ma subito dopo canta: "Ma un ramo calpestato ed ecco che 
Ritorno col pensiero
E ascolto te 
Il passo tuo 
Il tuo respiro dietro me 
A te che sei il mio presente 
A te, la mia mente "

Il ramo calpestato è un elemento di disturbo che lo riporta bruscamente alla ruvida realtà.Nel dire "Ritorno col respiro" si riferisce a quando noi ritorniamo "consapevoli" di respirare, quindi nel presente.Tuttavia, nonostante l'imprevisto, sottolineato anche dal brusca variazione di accordi nella melodia, lui "trasporta" ciò che aveva trovato di Sacro nell'esperienza Spirituale fino a sentirlo "Dietro di se" chiamandolo infatti,  il "Mio Presente" e ancora "A te, la mia mente".. la mente è la parte "nemica" della cognizione che si armonizza col presente e del "suo respiro dietro di sé".
In seguito diventa ancora più esplicito in una Maestria degna di lode.
"E come uccelli leggeri 
Fuggon tutti i miei pensieri 
Per lasciar solo posto al tuo viso 
Che come un sole rosso acceso 
Arde per me"

Gli uccelli leggeri a cui fa riferimento, esotericamente, rappresentano la mano Angelica per conto della quale agisce Dio.Il loro volo, purifica e cambia la realtà.

"Le foglie ancor bagnate 
Lascian fredda la mia mano e più in là 
Un canto di fagiano sale ad est 
Qualcuno grida il nome mio 
Smarrirmi in questo bosco volli io 
Per leggere in silenzio un libro scritto ad est"

Anche qui, si ritorna al riferimento di "foglie" ed erbe, catalizzatori Spirituali.Il canto di Fagiano che ne segue, è secondo la simbologia esoterica, segno di Armonia con il cosmo e il Creato.Nel passaggio in cui dice "Smarrirmi Din questo bosco volli io" sembra citare Dante che, allo stesso modo, si smarrì in una selva oscura.Il bosco a cui si fa riferimento, è un puramente uno stato mentale.Il "libro scritto ad Est che si isola per leggere in Silenzio" rappresenta il libro scritto da Dio, dunque la bibbia, che per rispetto Sacro si legge in rispettoso Silenzio.Quasi non fossimo degni di pronunciarne le parole.. forse perchè incapaci di comprenderne le sfumature.

Nella strofa successiva abbiamo:

"Le mani rosse un poco ruvide 
La mia bocca nell'abbraccio cercano 
Il seno bianco e morbido tra noi 
"Dimmi perché ridi, amore mio 
Proprio così buffo sono io?" 
La sua risposta dolce non seppi mai"

C'' un ritorno all'emotività profonda, chiedendosi se risultasse buffo.Ma, segue, la sua risposta "Dolce" non seppi mai.La risposta, dunque, intrinsecamente è in quel "Dolce" che rappresenta uno stato emotivo che non può esser trasmesso verbalmente.Non udì mai la risposta, ma sapeva che era Dolce.. talmente dolce da non poter esser espressa in parole.

Nell'ultima strofa troviamo:

"L'auto che partiva e dietro lei 
Ferma sulla strada lontano ormai 
Lei che rincorreva inutilmente noi 
Un colpo di fucile ed ecco che 
Ritorno col pensiero
E ascolto te 
Il passo tuo 
Il tuo respiro dietro me 
A te che sei il mio presente 
A te, la mia mente 
E come uccelli leggeri 
Fuggon tutti i miei pensieri 
Per lasciar solo posto al tuo viso 
Che come un sole rosso acceso 
Arde per me"

L'auto che parte, dunque nell'immaginazione accelera sempre più veloce allontanassi da Lei, è il brusca e fastidiosa fine di un'esperienza extrasensoriale, Spirituale.Infatti prosegue con "Un colpo di fucile (l'elemento di disturbo), Ritorno col Pensiero (ritorno alla percezione normale della realtà) e Ascolto te (ritorna ad udire i suoni" ma qui interviene, ancora, un cambio melodico profondo che coincide con "Il passo tuo, il tuo respiro dietro me, A te che sei il mio presente, A TE LA MIA MENTE" .. in questa fase sembrerebbe ritrovare, riscoprire, riappropriarsi di quella bellezza intravista in una fase Spiritualmente elevata, nella realtà attorno a lui.I versi relativi al "presente" e il prodotto della sua "mente" che percepiscono il "respiro", rappresentano la fusione di questa realtà con un'altra più elevata.Ripetendo, la sequenza usata è il "respiro" (L'elemento sublime percepito al di là di questa piano della realtà), seguito dall'attimo presente (il ritorno alla realtà) che si sincronizza con la "mente" che, se dominata, genera e rende possible l'impossibile.Ed infatti ripete che "Come uccelli leggeri, fuggono tutti i pensieri".I pensieri sono in linea più generale, tutto ciò che non vorremmo nella nostra vita, frutto di infelicità.Tutto ciò che resta, è un rose rosso che, però, facendo attenzione specifica che viene "acceso" e che infine, "arde per me".. lui da vita ad una Luce che si alimenta con lui.In sincronia.
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Immagine dell'utente Gianantonio

Intervista a Lavezzi: "...Ricordo una fantastica battuta di caccia in Kosovo con lui (Lucio), Mogol, il padre di Mogol e Alberto Radius. Avevamo due licenze in tutto: era solo un pretesto per divertirci. E ci regalò due certezze: primo che la caccia è una cosa orrenda, secondo un capolavoro come La luce dell'Est - https://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2019/03/21/mario-lavezzi-il-primo-giorno-di-primavera-dopo-50-canzoniMilano11.html

Secondo me la chiave sta nel verso " ...scusa se non parlo ancora slavo"....mi fa pensare a lui...nato italiano nei territori ex italiani passati alla Jugoslavia,  e che rimasto in quei luoghi ne dovrà acquisire la cittadinanza e così imparare il serbo croato ( lingua slava appunto)......altrimenti non vedo il significato del doversi  scusare per non saper ancora parlare la lingua della ragazza .....poi il colpo di fucile ci poteva anche stare.....benché non allineata la Jugoslavia di Tito, sui confini,  era un po " cattivella"......la ronda armata della JNA passava a pochi metri dalle case del goriziano....quindi che so, potrei immaginare un tentativo di fuga dei due innamorati verso l' Italia.....
Immagine dell'utente Gianmaria | 1 Punti
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Lavezzi cita solo Che in 4andarono in Kosovo per una battuta di caccia.. Il brodo è un borsch... 
Immagine dell'utente unprof | 14 Punti
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ce lo spiega mogol in un intervista .... 

A conferma della straordinaria vitalità della sua scrittura, nel 1972 Lucio Battisti aprì il disco Il mio canto libero con La luce dell'Est, brano visionario e ispirato che quarantasette anni dopo Giulio Rapetti Mogol racconta così: «Un testo nato come spesso mi capita da una esperienza personale, anzi da una immagine che mi ha ispirato», spiega ripensandoci appena un po'.
Quale?
«Ho sempre amato i cani da caccia ed ero andato a fare una battuta in Jugoslavia ai confini con l'Ungheria. Con noi c'era una battitrice, ossia una ragazza che batteva i cespugli per far uscire la selvaggina. Avrà avuto 18 o 19 anni, era parte di una famiglia numerosa e voleva guadagnare qualche soldino».
Ma com'è nata l'ispirazione?
«Quando ci siamo fermati per pranzare, lei non aveva nulla. L'ho vista seduta senza nulla, così le ho dato un po' del mio cibo, forse una scatoletta di sardine. Lei si è quasi commossa».
Poi?
«Poi quando partimmo, mi ricordo ancora con quale entusiasmo ci salutò. Un calore sincero che mi fece venire in mente la persona che amavo e suscitò l'ispirazione. Allora qualcuno pensò che parlassi di una mia storia d'amore. In realtà no, fu solo un'immagine che diventò canzone».

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