L'Avvelenata

Video per il significato della canzone L'Avvelenata di Francesco Guccini

Richiesto da Vito

Pubblicato 14 aprile 2013

Ultima interpretazione 05 luglio 2020

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Significato più votato

si compiono determinate azioni senza doppi fini, ma per il semplice motivo del piacere senza aver paura del giudizio degli altri. Possiamo convincerci quanto vogliamo che i soldi non fanno la felicità, ma purtroppo servono.

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Inizialmente la canzone era priva di titolo, solo successivamente fu chiamata "L'Avvelenata". Guccini canta la sua scelta di diventare cantautore, nonostante i genitori cercassero di fargli cambiare idea.(1) Parla poi ai critici e intellettuali, affermando che lui canta per cantare, per divertirsi e non per vendere e guadagnare.(2) Guccini interessa cantare il suo umore e tutte le sue sfaccettature(3) del momento, fregandosene dei pensieri di altre persone.(4)
Poi consiglia ai propri colleghi di lasciare perdere l'idea fissa del guadagnare, meglio continuare a cantare senza ansie di dover piacere.(5) Conclude con la strofa iniziale, confermando la sua scelta di cantare solo perché è fatto così e si diverte, e che non cambierebbe mai.

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Negli anni 70 non solo Battisiti, ma pure molti cantautori impegnati furono contestati da militanti e critici di estrema sinistra, De Gregori fu addirittura aggredito e costretto ad interrompere un concerto. Guccini, che può piacere o non piacere, ma non è mai stato "commerciale" ha sempre composto le sue canzoni senza preoccuparsi se potessero avere successo o no. Le accuse di essere commerciale erano quindi semplicemente ridicole e Guccini, con questa bella canzone dura e diretta lo dice chiaramente. Ci fu una polemica con questo critico, Bertocelli , ma i due si chiarirono e sembra che siano addirittura diventati amici.

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,lo penso,da cinquanta anni, che è una reazione a qualche critica che "glieli ha fatti girare"...

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Altre canzoni di Francesco Guccini

Testo

Ma s' io avessi previsto tutto questo, dati causa e pretesto, le attuali conclusioni
credete che per questi quattro soldi, questa gloria da stronzi, avrei scritto canzoni;
va beh, lo ammetto che mi son sbagliato e accetto il "crucifige" e così sia,
chiedo tempo, son della razza mia, per quanto grande sia, il primo che ha studiato...

Mio padre in fondo aveva anche ragione a dir che la pensione è davvero importante,
mia madre non aveva poi sbagliato a dir che un laureato conta più d' un cantante:
giovane e ingenuo io ho perso la testa, sian stati i libri o il mio provincialismo,
e un cazzo in culo e accuse d' arrivismo, dubbi di qualunquismo, son quello che mi resta...

Voi critici, voi personaggi austeri, militanti severi, chiedo scusa a vossìa,
però non ho mai detto che a canzoni si fan rivoluzioni, si possa far poesia;
io canto quando posso, come posso, quando ne ho voglia senza applausi o fischi:
vendere o no non passa fra i miei rischi, non comprate i miei dischi e sputatemi addosso...

Secondo voi ma a me cosa mi frega di assumermi la bega di star quassù a cantare,
godo molto di più nell' ubriacarmi oppure a masturbarmi o, al limite, a scopare...
se son d' umore nero allora scrivo frugando dentro alle nostre miserie:
di solito ho da far cose più serie, costruire su macerie o mantenermi vivo...

Io tutto, io niente, io stronzo, io ubriacone, io poeta, io buffone, io anarchico, io fascista,
io ricco, io senza soldi, io radicale, io diverso ed io uguale, negro, ebreo, comunista!
Io frocio, io perchè canto so imbarcare, io falso, io vero, io genio, io cretino,
io solo qui alle quattro del mattino, l'angoscia e un po' di vino, voglia di bestemmiare!

Secondo voi ma chi me lo fa fare di stare ad ascoltare chiunque ha un tiramento?
Ovvio, il medico dice "sei depresso", nemmeno dentro al cesso possiedo un mio momento.
Ed io che ho sempre detto che era un gioco sapere usare o no ad un certo metro:
compagni il gioco si fa peso e tetro, comprate il mio didietro, io lo vendo per poco!

Colleghi cantautori, eletta schiera, che si vende alla sera per un po' di milioni,
voi che siete capaci fate bene a aver le tasche piene e non solo i coglioni...
Che cosa posso dirvi? Andate e fate, tanto ci sarà sempre, lo sapete,
un musico fallito, un pio, un teorete, un Bertoncelli o un prete a sparare cazzate!

Ma s' io avessi previsto tutto questo, dati causa e pretesto, forse farei lo stesso,
mi piace far canzoni e bere vino, mi piace far casino, poi sono nato fesso
e quindi tiro avanti e non mi svesto dei panni che son solito portare:
ho tante cose ancora da raccontare per chi vuole ascoltare e a culo tutto il resto!

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