Anche per te

Video per il significato della canzone Anche per te di Lucio Battisti

Richiesto da anonimo

Pubblicato 06 agosto 2013

Ultima interpretazione 06 maggio 2023

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Significato più votato

La canzone rende omaggio a diversi tipi di donne coraggiose: una suora, una prostituta, una ragazza madre. Tutte e tre hanno il coraggio di continuare la propria vita guardando al futuro: la suora che prega pensando al mondo, la prostituta che ha ancora amore dentro di sè pur con il lavoro che fa, la ragazza che lavora e intanto cresce suo figlio meglio che può; hanno fatto propria la logica della donna dell'accoglienza. Il cantante vorrebbe morire per loro, come dice San Paolo nella lettera ai Filippesi "E voi, mariti, amate le vostre mogli, come Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei." Ma non è in grado di farlo (le tre figure sono astratte per aiutarle nella realtà dovrebbe conoscere tutti i casi esistenti), così resta lì a donare i suoi pensieri e pregando Dio che possa dare loro il sostegno ("a darle quel che ieri/ avrei affidato al vento cercando di raggiungere chi.../al vento avrebbe detto sì")

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La canzone, a parer mio, parla della stessa persona: Una ragazza madre diventata tale a causa di una violenza di un uomo che non l'ha più voluta (per te che un errore è costato tanto che tremi nel guardare un uomo e vivi di rimpianto), ed ora è costretta a prostituirsi per cercare di tirare avanti (per strada più nessuno ha freddo e cerca più di te) e crescere suo figlio; nonostante tutto ciò però , non perde la fede in Dio e nel prossimo che aiuta misericordiosamente (entri in chiesa e preghi piano, lasci i soldi accanto a lui che dorme). In un periodo musicale dove a De Andrè viene attribuito il ruolo di "provocatore" o meglio di narratore di argomenti tabù, credo che a Battisti vada riconosciuto il merito di aver portato alla luce, in maniera elegante e velata, verità scomode di quel tempo che ahimè sono ancora attualissime.

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Secondo me in maniera poetica rende onore ad una ragazza madre ed elogia i sacrifici, la dedizione per la famiglia ed innanzitutto per il figlio che dovrà crescere senza un padre, battisti estrae dalla sua arte tutto l'amore che merita questo angelo di donna.

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Una canzone che, all'epoca, parlava di argomenti tabu', la prostituzione e le ragazze madri. In un Italia dominata dala perbenismo cattolico/democristiano, un uomo soffre nel pensare ad una donna che , prostituendosi, ha ancora un atto di affetto per il suo sfruttatore che dorme e di una ragazza madre che porta il suo bimbo a scuola e poi va' a lavorare essendo, ovviamente,giudicata dal resto della gente come una poco di buono.

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Questa è una canzone dedicata alla solitudine umana. A chi è ultimo, e conduce con fatica, e dignitosa rassegnazione una difficile esistenza. In particolare si concentra su tre donne, abbandonate a una sorte ingiusta. La prima un'anziana, (o una suora), che si è ritirata dalla vita. Lontana dal mondo, trova solo conforto nella preghiera. La seconda una prostituta, a cui è negato l'amore. Lo cerca inutilmente, nella povertà dei sentimenti che la circondano. La terza una ragazza madre, che ama un figlio, che era inatteso. Una donna avvolta da un senso di colpa, dal quale ne lei ne nessuno, riesce a liberarla. Il cantante narratore riflette, e vorrebbe amare queste tre donne. Ma sente di mancare di un “qualcosa”, capace di rendere vivo questo amore. Non crede più in un vento, capace di raggiungere una qualche entità superiore. Un “Chi”, che avrebbe dissolto questo purgatorio del vivere. Si sente impotente, donando solo un pensiero d'amore. Avvicina sé stesso alla solitudine e difficoltà delle protagoniste, nella ricerca comune di una vita migliore. Un modo infine, comunque, di amare.

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Una suora? ma guando mai si e' guardata allo specchio
tempo addietro?
Per te che è ancora notte e già prepari il tuo caffé
che ti vesti senza più guardar lo specchio dietro te

per me e' una donna anziana oppure una vedova come dice sghimbo
chiediamolo a Mogol visto che l'ha scritta lui.

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a mio parere tratta di una prostituta e di una ragazza madre alle quali dedica parole stupende corollario di un amore profondo in anni in cui esistevano grossi pregiudizi. Franco

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Io vedo la canzone come un momento di consapevolezza di un uomo, una sorta di illuminazione arrivata dopo tanti pensieri e dolore: lui realizza finalmente quanto amore sprechiamo nella vita e quanto non viviamo pienamente il presente, perchè aggrappati a figure del nostro passato che hanno rappresentato tanto e che hanno tradito in qualche modo il nostro desiderio di essere amati, ma proprio per questo le idealizziamo, rendendole una personificazione splendente di questo nostro bisogno di amore. Volgendo lo sguardo a questi fantasmi, lo distogliamo invece da chi è presente e reale, e vuole amarci adesso. L'uomo riflette su donne che vivono il loro presente e amano nonostante che la vita le voglia spingere a non farlo, a pensare che non ne valga la pena. Alla fine egli capisce di dover amare chi è al suo fianco, smettendo di donare inutilmente i pensieri a chi lo ha abbandonato ed è soltanto il protagonista di un impossibile sogno d'amore, in cui il suo sentimento è corrisposto.

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Secondo me Battisti parte dalla fine, parlando di una donna ormai anziana (forse vedova) , molto vicina alla fine del suo viaggio , che ormai non ha piu motivo per curare  il suo aspetto fisico. Vive di rimpianti... prega e si mette nelle mani di Dio . In pratica è una logica conseguenza, una figura affine a "entrambe" le due donne che seguono (prostituta e ragazza madre) , che sono diverse e  distinte, a cui si riferisce Lucio.
Lo chiarisce il passaggio "Per te che di mattina svegli il tuo bambino e poi lo vesti e lo accompagni a scuola e al tuo lavoro vai..." è chiaramente riferito a una ragazza madre che lavora di giorno e non a una prostituta che rientra di notte e "mette i soldi accanto a lui che dorme".  
Comunque la si pensi...è un capolavoro! 

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L'artista dedica i suoi pensieri a tutte le donne in difficoltà. Il mondo lontano rappresenta le cose perse per vocazione, per età, per problemi economici, per dipendenza... ma, se questo può consolarle, il suo amore è dedicato a loro e che possa darle la forza di costruire un futuro sereno.

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Ho scoperto questo brano da ragazzo, alla sua prima uscita discografica. Non avevamo internet ed era difficile chiedere o trovare risposte da Mogol. Nonostante la mia poca esperienza di vita pensavo a quattro figure diverse. Una monaca di clausura che "vede" quel mondo fuori, una prostituta in cerca di amore, un uomo che paga i suoi amanti di una notte, una giovane madre illusa e offesa da qualcuno che non può definirsi uomo...
Leggo per caso, e con molto interesse, le varie interpretazioni di un capolavoro del grande Lucio, attuale come pochi. Parole in punta di piedi per temi all'epoca scomodi o da censurare. "Per te che metti i soldi accanto a lui che dorme" mi ricordava i racconti di paese sui gay costretti a comprare un attimo d'amore, legittimato da un rapporto economico. Non ho pregiudizi nè problemi personali, e sono credente. Per questo considero tutte le figure in grado di meritarsi quella voglia di "morire/amare" che il protagonista grida nel ritornello, qui si parla di umanità e di sentimenti. Una suora può avere anche dubbi, una prostituta cercare amore, un adulto aver paura di dichiararsi omosessuale, una ragazza ingannata crescere il figlio da sola... ANCHE PER TE è tutti noi. Che non dobbiamo giudicare gli altri. "E cerca sempre se puoi di capire", frase bellissima di L'ARCOBALENO - grazie a un ispirato motivo di Mogol cantata da Celentano,  credo sìa un esempio su cui riflettere e vivere il nostro tempo, la piccola grande esistenza che ci viene affidata. Abbiamone cura...

Antonio

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È una SUORA il primo personaggio! Non ci piove!

Si veste senza guardare lo specchio perché indossa sempre lo stesso abito, si alza presto e prepara il caffè perché questi sono gli orari di conventi e monasteri dove per recitare la preghiera detta "mattutino" o ufficio delle letture, si alzano alle 4.30. E per lei il mondo è lontano perché costretta a vivere entro le mura del convento/ monastero in una quasi-clausura Nel caso si tratti del convento, in totale clausura nel caso si tratti del monastero.

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Lo stesso Mogol ha dato l'interpretazione della canzone: "Anche per te" è dedicata a tre figure femminili: a una suora, che si alza la mattina presto e dopo essersi preparata il caffè, senza neanche più curarsi nell'abbigliamento, si reca in chiesa a pregare e pensa al mondo per lei così lontano dalla sua condizione di vita e che ormai l'ha emarginata; a una prostituta, che porta i soldi all'uomo che l'ha avviata sulla strada, ma che tuttavia aggiunge "ancora un po' d'amore a chi non sa che farne" e ad una ragazza madre, che ha avuto un bambino da un uomo che l'ha lasciata sola e che trema di terrore nel guardare un uomo, poiché le fa ricordare lo sbaglio commesso e vive col rimpianto di aver ceduto. A tutte e tre il protagonista vorrebbe dare un aiuto, vorrebbe poter dare qualcosa, ma si accorge di non esserne capace: di conseguenza rinuncia ("E così io resto qui"). Mogol ha dichiarato:

« Questo è il mio problema… il più grande dei problemi che ho, cioè l'impossibilità di vivere con tutti, di comunicare con tutti, di dare a tutti qualche cosa. Impossibilità perché uno ha due braccia, due occhi, non può… però questo mi fa molto male. Forse è un discorso da megalomani, non lo so, comunque mi fa male, tanto da scriverne una canzone. »
(Mogol, 1971)
[da Wikipedia]

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Buongiorno! mi sono imbattuta proprio ora in questo forum molto bello che non conoscevo! Complimenti per l'idea. Cercavo qualcosa su questa canzone perché vorrei ricantarla e la scelta è caduta proprio su di essa perché stamattina ho conosciuto Mogol, Giulio, e sua moglie. Di quelle cose che devono succedere, senza forzature... E' stata una di quelle Dioincidenze che capitano a chi si affida e lascia fare al Signore... Proprio ieri - dicevo loro - mi sono fatta una scorpacciata delle canzoni di Lucio per cercare quella giusta - visto che ora mio figlio ha il periodo Battisti e lo suona in continuazione, chiedendomi di cantare! Insieme abbiamo anche scritto delle canzoni (ci siamo divertiti sotto Covid ma senza uscire sul balcone) che sarebbero già uscite se non avessi tosse da 4 mesi (causa reflusso da intolleranze..). Al momento però, sul terrazzo di YouTube ci sono tre mie cover tradotte e, dato che chi frequenta questo posto è interessato al significato (delle cose), siete invitati, se volete, ad ascoltare la mia traduzione, il più attinente possibile al testo e significato originali, di Aallelujah, Will you still love me tomorrow e Million years ago https://m.youtube.com/@rimaa.official8805 :) Ebbene vengo al punto del significato di Anche per te, con la chicca di Mogol: sicuramente le tre (categorie di) donne ok; la prima è semplicemente una donna (non necessariamente suora) che ha incontrato Dio e ha messo al centro della sua vita la preghiera, allontanandosi dal “mondo”. La mia domanda a lui verteva però sull’aspetto del “vento”, se fosse per lui il simbolo di Dio e se quel “affidato al vento” fosse stata una preghiera per loro, una preghiera che - questo non glielo ho detto - se fatta in tempo, avrebbe potuto permettere alla Grazia divina di agire e non far loro commettere quegli errori che, in qualche modo, non hanno permesso a quelle vite di realizzarsi nella gioia piena. Lui mi ha risposto che era un afflato di amore e impotenza verso delle persone (in particolare quelle descritte), per le quali soffriva perché, avendo una vita sua, non poteva conoscerle, aiutarle, occuparsi di loro. Un pensiero di comunione fraterna, una preghiera in una poesia.

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Secondo me Battisti parte dalla fine, parlando di una donna ormai anziana (forse vedova) , molto vicina alla fine del suo viaggio , che ormai non ha piu motivo per curare  il suo aspetto fisico. Vive di rimpianti... prega e si mette nelle mani di Dio . In pratica è una logica conseguenza, una figura affine a "entrambe" le due donne che seguono (prostituta e ragazza madre) , che sono diverse e  distinte, a cui si riferisce Lucio.
Lo chiarisce il passaggio "Per te che di mattina svegli il tuo bambino e poi lo vesti e lo accompagni a scuola e al tuo lavoro vai..." è chiaramente riferito a una ragazza madre che lavora di giorno e non a una prostituta che rientra di notte e "mette i soldi accanto a lui che dorme".  
Comunque la si pensi...è un capolavoro! 

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Inutile abbecedarci sopra: l'ha detto Mogol stesso che cos'è il significato. Il resto tutte ciance ed invenzioni di persone irrealiste che non leggono nemmeno la canzone

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Å⅕x

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Senza dubbio la prima donna per me è una suora, che ha preso i voti dopo una delusione d'amore o comunque un dramma, cose che le hanno tolto anche la voglia di guarsarsi allo specchio. A seguire la prostituta e quindi la ragazza madre.
Un bel pensiero di vicinanza e d'affetto a queste persone da parte del cantautore
Marina

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Bellissima poesia.E' la mia canzone preferita e ogni volta mi commuove. Bella anche la musica.

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Secondo me il primo personaggio è una vedova la seconda una prostituta la terza una ragazza madre

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Testo

Per te che è ancora notte e già prepari il tuo caffé

Che ti vesti senza più guardar lo specchio dietro te

Che poi entri in chiesa e preghi piano

E intanto pensi al mondo ormai per te così lontano

Per te che di mattina torni a casa tua perché

Per strada più nessuno ha freddo e cerca più di te

Per te che metti i soldi accanto a lui che dorme

E aggiungi ancora un po' d'amore a chi non sa che farne

Anche per te vorrei morire, ed io morir non so

Anche per te darei qualcosa che non ho

E così, e così, e così

Io resto qui

A darle i miei pensieri

A darle quel che ieri

Avrei affidato al vento cercando di raggiungere chi

Al vento avrebbe detto sì

Per te che di mattina svegli il tuo bambino e poi

Lo vesti e lo accompagni a scuola e al tuo lavoro vai

Per te che un errore ti è costato tanto

Che tremi nel guardare un uomo e vivi di rimpianto

Anche per te vorrei morire, ed io morir non so

Anche per te darei qualcosa che non ho

E così, e così, e così

Io resto qui

A darle i miei pensieri

A darle quel che ieri

Avrei affidato al vento cercando di raggiungere chi

Al vento avrebbe detto sì

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